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Agenti della scientifica

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Uno scooterone con a bordo due persone poi i colpi calibro 7,65 contro l’auto a bordo della quale c’era Giuseppe Ruffolo 33 anni, di Cosenza, già noto alle forze dell’ordine e titolare di una agenzia di trasporti con sede in via degli Stadi luogo dove è stato compiuto l’agguato di stampo mafioso, un centinaio di metri prima del sottopassaggio. La vittima ancora ferita avrebbe cercato una volta scesa dall’auto, di farsi portare all’ospedale da un automobilista fermo poco distante, ma inutilmente perché Ruffolo è deceduto all’arrivo nel nosocomio cosentino, a causa delle gravi ferite riportate all’addome. Ruffolo viaggiava a bordo della sua Alfa Romeo Giulietta nera in direzione Cosenza centro e secondo la prima ricostruzione la vettura sarebbe stata affiancata in movimento da uno scooterone 500 con due persone a bordo entrambe con il casco. Il passeggero, raggiunta l’altezza dello sportello anteriore lato guida, ha scaricato tutto il caricatore di una 7,65 contro il conducente e alle prime esplosioni Ruffolo si è lanciato sul sedile destro della vettura.

Mentre i killer si davano alla fuga, l’uomo è riuscito ad aprire la portiera destra e uscire in strada; ha percorso 26 metri a piedi prima di raggiungere un’automobile ferma a bordo strada. Sul posto anche gli specialisti della Polizia Scientifica che hanno provveduto ai rilievi del caso. Nel corso della notte sono stati sentiti in Questura, parenti e conoscenti della vittima per cercare di risalire al movente dell’omicidio e sono state eseguite anche diverse perquisizioni domiciliari nei confronti di persone sospette. Al momento le ipotesi sembrano indirizzate nell’ambito dell’usura e della criminalità organizzata; forse un regolamento di conti. Qualche ora dopo lo scooterone incendiato è stato ritrovato da alcuni operai dell’Afor intervenuti per un rogo in contrada Bosco di Rovito. Giuseppe Ruffolo, era stato arrestato nel 2009 per usura insieme al padre, Francesco, ed era stato scarcerato nello scorso mese di marzo. Sull’omicidio di Ruffolo indaga la Squadra mobile di Cosenza, che aveva condotto l’indagine che aveva portato all’arresto dell’uomo e del padre.

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