Angela Merkel e Giuseppe Conte
6 minuti per la letturaServono fatti come investire in infrastrutture di sviluppo al Sud e una task force a Palazzo Chigi che si coordini con Bruxelles e non le chiacchiere dell’inaugurazione della Salerno-Reggio quando ci sono più cantieri aperti di prima e per di più senza soldi o le promesse vane sulla sanità del Mezzogiorno per poi scoprire che un altro miliardo secco verrà tolto alle comunità meridionali per regalarlo alle regioni ricche del Nord
Tutto procede speditamente verso il burrone secondo il solito, stucchevole, copione italiano. Tutto come prima della Grande Depressione Mondiale. Anzi, peggio. Non vogliamo guastare la festa dei 209 miliardi all’Italia che sono il frutto della svolta storica della Merkel, del credito personale di un presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, stimato in Europa e svilito per invidia in casa, e del fatto incontestabile che siamo quelli messi peggio di tutti ma non abbiamo mai smesso di prendere ordini anche psicologici da chi ci ha ridotti così.
Quello che è certo è che siamo fuori di 100 miliardi 100, ma non ce ne curiamo perché abbiamo collocato nuovo debito pubblico e non ci passa mai per la testa che prima o poi dovremo restituirlo. Non ci interessa neppure riflettere sul fatto che ci siamo indebitati così tanto benché partiamo dalle vette del Superindebitato europeo che siamo noi, senza neppure riuscire a fare quello che hanno fatto tutti i Paesi del mondo alle prese con la Pandemia: dare, cioè, un sollievo rapido e concreto a chi ha dovuto chiudere le sue attività economiche per ordine dello Stato causa Covid 19 e rischia di non riaprirle mai più.
Non c’è uno che non chieda a Conte di concertare con tutti, di condividere la gestione del cosiddetto bottino europeo con gli altri, ministeri, partiti, sindacati, imprese, regioni, comuni, club, associazioni varie, amici degli amici e chi più ne ha più ne metta. Ma per fare che cosa? Per continuare a annunciare che la Salerno-Reggio Calabria è fatta e a inaugurarla in pompa magna come hanno fatto Gentiloni e Renzi, salvo avere in questi giorni, luglio 2020, quasi più cantieri aperti che macchine in transito?
Ovviamente cantieri senza soldi per fare piccoli lavoretti di maquillage visto che l’autostrada è “completa”, vero Anas? Oppure per continuare a annunciare come fa il bravo ministro Speranza con la stampa che plaude servile che la sanità del Mezzogiorno avrà molto di più dopo anni e anni di tagli e di scippo e scoprire invece che un altro miliardo secco verrà tolto alle comunità meridionali per regalare alle regioni ricche avvantaggiate da Sua eccellenza Spesa Storica madre di tutte le ingiustizie e da tutti ossequiata quasi come se fosse la Madonna? Non bastava il risparmio postale gestito dalla Cdp per sistemare i conti delle aziende private del Nord che continuano a perdere più di prima degli aumenti di capitale indirettamente pubblici? No, non bastava: adesso assistiamo addirittura a Invitalia 100% Tesoro che fa l’aumento di capitale dei Corneliani di Mantova e si mette a vendere abiti. Ovviamente sempre al Nord, mai al Sud. Volessimo, per caso, fare per una volta quello che ci chiede l’Europa?
Investire in infrastrutture di sviluppo al Sud e fare una task force presso la presidenza del Consiglio che concordi i singoli progetti di intervento con Bruxelles e ne attui l’esecuzione con i poteri speciali previsti dallo stesso piano europeo? Siete pazzi? Questo povero Cristo che ha lottato quattro giorni e quattro notti si è messo in testa di avere gli stessi poteri che il piano europeo prevede che abbia il premier spagnolo invece di mettersi in fila come ultimo nel circo equestre della gabbia pubblica italiana con gli uomini della spesa che rispondono alla “mitica” De Micheli, all’espertissimo Franceschini, all’ultimo arrivato Patuanelli e al potentissimo capo della macchina scassata del Tesoro italiano e che risponde al nome di Alessandro Rivera?
Ma davvero davvero vi siete messi in testa di spezzare il circuito perverso di un modello che fabbrica solo decreti attuativi e corsie preferenziali per cui chi ha diritto a essere risarcito riceve scartoffie invece di soldi, imprenditori, aziende, ospedali, scuole del Mezzogiorno sono tagliati fuori per danno di nascita e i Soliti Noti già “falliti” per colpe loro pre-Covid continuano a incassare l’assegno pubblico che li tiene artificialmente in vita? Penserete mai che i soliti commentatori che hanno assistito inerti, se non plaudenti, alla spoliazione ventennale del capitale umano, sociale, infrastrutturale e di servizi del Mezzogiorno a favore della rendita assistenziale delle regioni ricche del Nord abbiano un sussulto di onestà e chiedano scusa? Per carità, usano il randello del Mes e bastonano perché se no chi lo sente a Bonaccini che riceve per i cittadini emiliano-romagnoli il triplo di quello che Emiliano riceve per i cittadini pugliesi, ma adesso ha il problema del turismo sanitario saltato causa lockdown da Coronavirus e quindi ha bisogno di soldi pubblici freschi, veri, immediati e a buon mercato?
Volessimo guastare questo idillio di Paese facendo un’agenzia di poche persone di valore che ricalchi il modello americano ma anche più semplicemente quello spagnolo e portoghese sotto la presidenza del Consiglio e mandi in pensione questo esercito di sapientoni che ci ha portato sull’orlo del burrone condannando alla povertà metà Paese? Volessimo per caso fare per davvero l’alta velocità e capacità ferroviarie nel Mezzogiorno continentale e in Sicilia invece di continuare a scavare dai diritti di cittadinanza dei poveri per consentire di fare la bella vita da assistiti ai ricchi decaduti e fare ingrassare le attività economiche della criminalità organizzata storica e della mafia imprenditrice del Nord arrivata ormai alla seconda generazione nel silenzio complice di tutti?
Speriamo che le anime belle della Sinistra Padronale abbiano un sussulto di dignità e capiscano che devono fare l’esatto contrario di quello che hanno fatto negli ultimi venti anni se vogliono avere il via libera dell’Europa all’utilizzo dei fondi che altrimenti passerebbero di mano a spagnoli e portoghesi. Speriamo che l’arcipelago dei mille isolotti assistenziale del fu Movimento 5Stelle capisca che la priorità è dare il lavoro ai giovani del Mezzogiorno non l’assegno e che per fare questo non bisogna piazzare gli amici degli amici ma fare gli investimenti pubblici che consentano la riunificazione infrastrutturale del Paese. Francamente lo spettacolo della politica di questi giorni e del solito teatrino dell’informazione non lascia intravedere nulla di buono. A occhio nudo sotto la coltre dei giochetti di sempre si staglia bello grande un vulcano pronto a esplodere e a coprire di cenere il Paese intero. Sono gli invisibili del Mezzogiorno che della cassa europea e dei sapientoni che fanno la morale non ne possono più. Prima erano poveri ora hanno fame.
La qualità dell'informazione è un bene assoluto, che richiede impegno, dedizione, sacrificio. Il Quotidiano del Sud è il prodotto di questo tipo di lavoro corale che ci assorbe ogni giorno con il massimo di passione e di competenza possibili.
Abbiamo un bene prezioso che difendiamo ogni giorno e che ogni giorno voi potete verificare. Questo bene prezioso si chiama libertà. Abbiamo una bandiera che non intendiamo ammainare. Questa bandiera è quella di un Mezzogiorno mai supino che reclama i diritti calpestati ma conosce e adempie ai suoi doveri.
Contiamo su di voi per preservare questa voce libera che vuole essere la bandiera del Mezzogiorno. Che è la bandiera dell’Italia riunita.
ABBONATI AL QUOTIDIANO DEL SUD CLICCANDO QUI.
COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA