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L’attività di mediazione svolta dal prefetto di Crotone, Vincenzo Panico, è valsa a far anticipare di due giorni la riunione, lunedì alle 12, alla quale sono stati convocati non solo i rappresentanti di Eta, società proprietaria della centrale e facente parte del gruppo Marcegaglia, ma anche dirigenti dello stesso gruppo, come chiedevano i lavoratori.
La notizia, giunta ieri nel primissimo pomeriggio anche sulla ciminiera dello stabilimento dove, da lunedì scorso, protestano i lavoratori contro il mancato adeguamento dell’impianto per la produzione di energia elettrica, ha contribuito a far scendere da lassù quasi tutti loro, anche se un presidio sull’anello a 57 metri di altezza è rimasto. Permane però l’assemblea permanente, e ieri allo stabilimento è stata registrata anche la presenza del segretario provinciale della Cgil, Pasquale Aprigliano, di quello provinciale della Filctem Cgil, Domenico Basile, e del sindaco di Cutro, Salvatore Migale.
I lavoratori incassano la solidarietà di Giorgio Cremaschi, segretario nazionale della Fiom Cgi, per il quale la loro lotta e quella delle loro famiglie rappresenta «un atto duro e doloroso» e evidenzia «la sordità e l’insensibilità delle controparti pubbliche e private». Per Cremaschi, «Il gruppo Marcegaglia, a cui appartiene la centrale, ha il dovere di garantire il futuro a quello stabilimento»; così «i problemi dell’occupazione, sollevati dalla Confindustria, hanno così’occasione concreta per essere affrontati dal gruppo del suo presidente». Al tavolo prefettizio i sindacati chiederanno la ripresa dei lavori di revamping, la continuità della produzione e dunque il rispetto degli accordi.

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