Il Consiglio regionale
4 minuti per la letturaREGGIO CALABRIA – Il Consiglio regionale ha respinto a maggioranza, con 24 no e 3 sì – Giuseppe Aieta e Flora Sculco (DP) e Luigi Tassone (Pd) – le dimissioni rassegnate lo scorso giugno (LEGGI) da Pippo Callipo, capogruppo di “Io resto in Calabria” nonché candidato alla presidenza per il centrosinistra nelle scorse elezioni regionali.
Posizioni e analisi diversificate e articolate sono venute dal dibattito, avviato dall’intervento del Presidente del Consiglio Domenico Tallini. Marcello Anastasi, (Io resto in Calabria) ha ringraziato il Presidente Tallini per le sue parole, «utili a riconoscere – ha detto Anastasi – l’alta statura di un uomo dell’imprenditoria calabrese, dagli alti valori morali. Quello di Callipo – ha aggiunto Anastasi – è stato un monito a tutti noi; un urlo rivolto a noi, ed alla Calabria onesta».
Manifestando «rispetto per la persona e per le sue scelte», Domenico Giannetta (FI) ha censurato la decisione di Callipo. «Le sue dimissioni – ha detto – sono la rappresentazione plastica del fallimento del progetto politico del centrosinistra. Nel rispetto delle scelte dell’uomo e dell’imprenditore non possiamo tacere che Callipo abbia tradito i calabresi che lo hanno votato. Callipo – ha aggiunto – si è comportato come il comandante che abbandona la nave quando teme il pericolo, lasciando soli i passeggeri ad affrontare le difficoltà. Il Consiglio regionale è stato offeso da parole forti e impietose. Io però ritengo che il Consiglio abbia agito nel rispetto delle regole della democrazia. Ma se queste regole non soddisfano, è in Consiglio che occorre portare proposte alternative. È questo il compito di chi si candida a ricoprire un ruolo politico».
«Le dimissioni di Callipo – ha dichiarato Graziano Di Natale (Io resto in Calabria) – rappresentano per noi una battuta d’arresto». Di difficoltà a discutere delle dimissioni di Callipo ha parlato Giuseppe Aieta, secondo il quale le parole del Presidente Tallini «hanno camminato in superficie, mentre rispetto a ciò che è avvenuto noi dobbiamo andare in profondità, considerando l’analisi impietosa fatta da Callipo».
Domenico Bevacqua (Pd) ha definito le dimissioni di Pippo Callipo una sconfitta per l’intero centrosinistra. «Una decisione che è motivo di grande riflessione. Forse non eravamo pronti ad aprire alla società civile e forse – ha aggiunto – non siamo stati capaci a far comprendere allo stesso Callipo i processi della politica». Voto favorevole alle dimissioni di Callipo «non essendo stato coinvolto, né io né gli altri consiglieri di questo schieramento, in un confronto su questo problema», è stato espresso da Luigi Tassone (Pd). «L’atto delle dimissioni – ha aggiunto Tassone – è una decisione che matura, anzitutto, nella dimensione individuale, sulla quale questo Consiglio nulla può eccepire». Tassone ha anche esortato a rispettare il ruolo ricevuto dai calabresi, «continuando – ha detto – a svolgere la nostra funzione in maniera virtuosa, mettendo a disposizione dei cittadini quante energie ed entusiasmo possibile».
Nel rigettare le motivazioni delle dimissioni indicate da Callipo, Filippo Maria Pietropaolo (FdI) ha affermato che «non è possibile accusare il Consiglio regionale in maniera così pesante». Rispetto alle considerazioni di Aieta, Carlo Guccione ha invitato l’Aula ad evitare la «sagra delle ipocrisie, perché condividere le motivazioni fornite dallo steso Aieta e poi votare diversamente, mi sembra – ha affermato – un’ipocrisia». Per Raffaele Sainato (FdI) le dimissioni del capo della minoranza devono essere ricercate al proprio interno.
Giuseppe Graziano (Udc) nell’annunciare il voto contrario ha concordato su alcune osservazioni sulle motivazioni delle dimissioni «che non posso non essere – ha detto – tenute in debita considerazione, e meritano una riflessione condivisa». Ha chiuso il dibattito Sinibaldo Esposito (Cdl) che ha auspicato il ripensamento di Pippo Callipo. «Le sue dimissioni – ha detto Esposito – rappresentano un vulnus per tutto il Consiglio, ma il trauma è tutto interno al centrosinistra, ai contrasti interni ed alle piccole vendette. Dovrà essere il centrosinistra a tentare di ricucire e convincere Pippo Callipo a rioccupare il proprio posto».
Nel corso della seduta odierna il Consiglio regionale della Calabria ha osservato un minuto di silenzio in ricordo delle vittime della Rivolta di Reggio del 1970, di cui oggi ricorre il cinquantesimo anniversario. Il minuto di raccoglimento è stato proposto dal consigliere Nicola Paris (UdC), dopo un dibattito sull’inserimento di alcuni punti all’ordine del giorno avviato ad inizio lavori dell’Assemblea. «Oggi c’è una ricorrenza – ha detto il presidente del Consiglio regionale Domenico Tallini accogliendo la proposta – e credo che il miglior modo per onorare quelle vittime sia un minuto di raccoglimento».
COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA