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Beni mobili ed immobili per un valore di un milione di euro sono stati sequestrati dalla polizia di Stato a Luigi Gandolfo, di 39 anni, accusato di essere un prestanome della cosca Longo di Polistena (Reggio Calabria) della ‘ndrangheta. I beni sequestrati sono formalmente intestati alla moglie di Gandolfo, Roberta Nesci, di 35 anni, ma di fatto, secondo quanto è emerso dalle indagini del Commissariato di Siderno, sarebbero stati gestiti da Gandolfo.
Il sequestro è stato disposto dalla sezione misure di prevenzione del Tribunale di Reggio Calabria su proposta del questore, Carmelo Casabona.
Tra i beni sequestrati, la società Oro Bank Europe srl, con sede a Siderno in via Amendola e con filiali nella stessa Siderno e ad Ardore. Il valore delle due società, ad un calcolo ancora provvisorio, si aggira sui 500.000 euro. A questo si aggiungono, una villa a due piani sita a Siderno e la metà di un immobile sito a Siderno, con il valore dei due immobili che si aggira sui 350.000 euro. Ancora, sotto sequestro sono finiti conti correnti intestati alle società ed alla moglie di Gandolfo, Roberta Nesci, nei quali sono stati trovati 50.000 euro. Quindi, sei polizze assicurate nelle quali erano stati depositati circa 150.000 euro. L’ammontare complessivo dei beni sequestrati è, quindi, di circa un milione di euro. Sono stati, inoltre, sequestrati 11.000 euro in contanti rinvenuti nella sede della società di Corso Garibaldi a Siderno.
Luigi Gandolfo era stato arrestato il 7 marzo scorso, insieme ad altre 34 persone, nell’ambito dell’operazione Scacco matto fatta dalla polizia contro la cosca Longo, ma era stato successivamente scarcerato per carenza di prove. L’accusa nei confronti di Gandolfo è di essere il falso intestatario di beni appartenenti ad affiliati alla cosca Longo.
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