Una tartaruga marina
2 minuti per la letturaNon c’era miglior modo, secondo il Wwf, per celebrare la Giornata internazionale del Mar Mediterraneo: quattro nuovi nidi di tartaruga marina sono stati scoperti nella notte e nella mattinata di oggi in Sicilia e Calabria, e messi in sicurezza e dai volontari dell’associazione del Panda.
Il primo – si legge in una nota – grazie a un gruppo di amici e da un ‘cerca oggetti’ impegnato con il metal detector che hanno visto la tartaruga uscire più volte, nel Siracusano, nel lido San Lorenzo (probabilmente all’inizio disturbata) fino alla deposizione. I ragazzi si sono immediatamente messi in contatto con la biologa marina, volontaria Wwf e operatrice LifeEuroturtles Oleana Prato, che è intervenuta e ha verificato la presenza delle uova e messo in sicurezza il nido.
Il secondo nido è stato individuato tramite i monitoraggi dei volontari del gruppo “Tartapriolo” organizzati dal direttore della riserva con cui l’associazione del Panda collabora nella formazione dei volontari in tema tartarughe. In totale sono ben 10 i nidi in provincia di Siracusa nei quali il Wwf è intervenuto, in alcuni a supporto di altre associazioni. L’estate 2020 battezza la Sicilia come “isola delle tartarughe”, grazie anche alla rete di monitoraggi e segnalazioni messa in campo dall’associazione ambientalista sull’isola.
Poi, proprio in mattinata, è arrivata anche la notizia di due nidi scoperti a Guardavalle, in provincia di Catanzaro. Dopo il primo nido individuato nei giorni scorsi a Guardavalle, il secondo di Riace (Reggio Calabria) e gli ultimi due, sempre a Guardavalle, «diventano sempre più fruttuose ed entusiasmanti – continua la nota – le ricerche degli oltre trenta giovani» che, organizzati ottimamente dalla biologa Jasmine De Marco, ogni giorno, di buon mattino, percorrono a piedi chilometri e chilometri sulla riva del mare alla ricerca delle caratteristiche tracce lasciate nottetempo dalle femmine di tartaruga marina.
Buone notizie in questo senso anche dalla Basilicata, dove la tartaruga Alessandra, dotata di tag satellitare e liberata lo scorso 18 maggio dal Wwf Policoro (Matera) con tanto di diretta Facebook, sta bene ed è stata avvistata da un pescatore grazie all”antenna’ installata sul suo carapace. Recuperata grazie all’intervento di un pescatore della cooperativa Nereide di Policoro in asfissia per annegamento, era destinata a morte certa poiché incastrata sul fondo del mare e bloccata da una vecchia rete da posta.
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