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La vernice versata nel depuratore ha mandato in tilt l’impianto. Il sindaco, Gianluca Cuda, ha segnalato la fuoriuscita di una notevole quantità di liquido rossastro dalla fognatura che, inevitabilmente, è finita nel depuratore, causando quindi notevoli danni all’impianto appunto per la messa in crisi della capacità. Tutto è stato scoperto nel corso dei controlli sulla qualità delle acque in uscita dal depuratore, già finito sotto inchiesta due anni fa sul quale poi sono intervenuti i lavori.
Scattato l’allarme, il sindaco, insieme al responsabile dell’ufficio tecnico, ha provveduto ad avvisare la Regione, la Provincia, l’Arpacal e l’Azienda sanitaria. Non sono mancati i controlli sul territorio per individuare il responsabile e ben presto sarebbe stata individuata la probabile fonte e mano denunciata ai carabinieri.
«Ovviamente il Comune – ha aggiunto il sindaco Cuda – si costituirà parte civile per ottenere sia il risarcimento dei danni che sono stati provocati alla struttura sia quelli ambientali poiché i tecnici hanno dichiarato che le potenzialità depurative dell’impianto sono state compromesse almeno per un mese».
E ha ricordato che un investimento notevole da parte del Comune, accompagnato da uno sforzo di una certa consistenza per mantenere l’efficienza dell’impianto, «è stato vanificato, probabilmente per tutto il mese di agosto, da un gesto irresponsabile di un privato». E se pur il Comune potrà ottenere il risarcimento dei danni materiali, per Cuda rimane «in tutta la sua gravità» il problema ambientale proprio nel mese in cui «dovremmo rilanciare l’immagine del nostro territorio».

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