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IL Pm della Procura di Cosenza, Antonio Bruno Tridico, ha chiesto il giudizio immediato per le tredici persone accusate di aver violentato, in questi ultimi otto anni, un giovane, ora ventiseienne, con lievi problemi mentali.
Si tratta di Mario Aiello, 70 anni, Ferdinando Mele, 55, Massimo Lo Monaco, 39, Pasquale Andali, 51, Giuseppe Pugliese, 49, Antonio Donvito, 35 anni, Antonio Santoro, 66, Giuseppe Santoro, 55, Aldo De Rose, 56, Cosimo Pastorella, 46 anni, Vincenzo Gagliano, 59, Eugenio De Cicco, 64 anni, e Franco Adamo Spadafora, 44. Sono chiamati in causa “per avere con più condotte esecutive di un medesimo disegno criminoso perpetrate in tempi diversi, abusando delle condizioni di inferiorità psichica della persona offesa affetta da un ritardo mentale lieve (disturbo intuitivo globale con turbe da comportamento) tale da non consentirle di prestare un valido consenso ai rapporti sessuali, indotto P. A. (le iniziali della vittima, ndr) a subire e/o a compiere atti sessuali…”. Il gip Lucia Angela Marletta nella sua ordinanza scrisse di rapporti anali, orali e di natura sadomasochista. La relativa operazione, non a caso denominata “Orchi”, risale al 5 aprile scorso.
La vittima sarebbe stata sottoposta a giochi erotici di ogni genere, a prestazioni sadomaso e in un caso ci sarebbero anche alcune foto, che uno degli indagati più anziani avrebbe scattato durante una delle violenze di gruppo (da qui il sequestro di alcuni pc e dvd).
Tra gli indagati, alcuni conoscevano Antonio da dieci anni, altri da appena quattro mesi. Tramite semplici passaparola contattavano Antonio col cellulare. Alcuni, a rapporto consumato, gli regalavano dai 5 ai 20 euro. Altri lo mandavano finanche a comprare per loro mutande, birre o generi alimentari. E Antonio, un po’ per paura, un po’ per ingenuità, ubbidiva.
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