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Tra i tanti dati interessanti di questo referendum, colpisce, in Basilicata, il dato di Rotonda, dove soltanto il 43,24 per cento degli aventi diritto è andato a votare. E’ un dato curioso e grave, perché Rotonda è stata, negli ultimi anni, al centro di una feroce battaglia che ha visto contrapposti ferocemente il Comune e Acquedotto Lucano. I rotondesi, capeggiati dal loro Sindaco Giovanni Pandolfi (che, lo ricordiamo, fu in consiglio comunale già nel 1965), hanno gridato e protestato non solo contro le tariffe impazzite, ma hanno anche rivendicato di poter gestire autonomamente l’acqua. Sarà che il 12 e il 13 giugno, a Rotonda, c’è la festa di Sant’Antonio, e a Sant’Antonio tutti perdono la testa, ma è normale che il paese simbolo in Basilicata della “guerra dell’acqua” non abbia sentito il dovere, tra una bevuta e l’altra di vino, di andare a votare, di dare un segnale d’interesse? Questo dato ci riconferma, ancora una volta, che la battaglia di Pandolfi è stata ed è di retroguardia. Anzi, di campanile. Altrimenti, se ci fosse stata una consapevolezza politica e civile reale, il quorum si sarebbe raggiunto. Il fatto è che Giovanni Pandolfi – che è stato, nell’arco di quattro decenni, socialista, verde, comunista, moderato, di centrodestra, ecc. – è l’ultimo rappresentante di un municipalismo chiuso, dove vale soltanto la regola del “particulare”, dell’ethos comunitario, e tutto ciò che non riguarda il paese è inutile, perché l’unica cosa che conta è la geometrica chiusura del paese. Rotonda vive da molti anni un’anomalia. E l’anomalia è che i suoi cittadini – per conservatorismo, per paura del cambiamento, per ricompattamento tradizionalista, e quindi regressivo – votano come Sindaco sempre la stessa persona, a parte qualche piccola interruzione, da quasi quarant’anni. E non credo ci sia, in Basilicata, un altro esempio di immobilismo politico così clamoroso. Giovanni Pandolfi, ne siamo certi, spiegherà il mancato raggiungimento del quorum nel suo paese nascondendosi dietro l’ombra di Sant’Antonio. Ma da domani, quando riprenderà col solito populismo la sua battaglia “separatista” e campanilistica, gli si ricordi di questo penoso 43,24 percento al referendum sull’acqua. A meno che, Pandolfi, non abbia deciso che Rotonda non faccia più parte dell’Italia. Cosa da non escludere a priori, conoscendo il personaggio.
Andrea Di Consoli
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