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Riapertura del tesseramento, primarie per la scelta dei gruppi dirigenti politici e dei rappresentanti istituzionali e «azzeramento dell’attuale direzione politica, non per epurare ma rendere, così, libero e franco il confronto nel partito». A chiederlo è il coordinamento regionale di Prossima Italia in una nota in cui si annuncia la visita in Calabria, il 20 giugno prossimo, di Pippo Civati, esponente del Pd e fondatore del movimento democratico Prossima Italia. «Occorre avviare, insieme – è scritto, tra l’altro, nella nota – una nuova stagione politica all’insegna della partecipazione, dell’innovazione, dell’etica e della legalità. Occorre puntare su una nuova classe dirigente. Un appello accorato alla partecipazione attiva in questo senso, lo rivolgiamo alle forze sociali, culturali, imprenditoriali, professionali, civili e religiose calabresi, perchè riteniamo che pianificando, insieme alle migliori energie della nostra regione, un progetto politico di ampio respiro, sia ancora possibile costruirla una Calabria nuova che reciti un ruolo importante nella società globalizzata della conoscenza e del sapere. C’è in noi, naturalmente, una forte determinazione a far cambiar rotta in primis al Partito democratico, che riteniamo sia una delle forze fondamentali per iniziare a cambiarla davvero la Calabria». «Un partito, però, quello calabrese – prosegue Prossima Italia – che per non morire deve assolutamente rinnovarsi e innovarsi. È nostro fine contribuire con grande senso di responsabilità a far nascere in Calabria un partito che presti ascolto e dialoghi costruttivamente con i cittadini. Che divenga il cuore pulsante, insieme a Sel e Idv, di uno schieramento che aggreghi tutte le migliori espressioni democratiche, riformiste, cattoliche e progressiste calabresi, con le quali, poichè sempre più avviluppato su se stesso per via di lotte intestine fratricide, non riesce più a rapportarsi in maniera propositiva e proficua. Il Pd dovrà permettere ai suoi elettori di scegliere i propri candidati a Camera e Senato attraverso le primarie e dovrà far rispettare a tutti i suoi componenti i limiti statutari dei tre mandati al Parlamento. Dovrà adoperarsi per il recupero dell’astensionismo. Occorre a tal fine intensificare gli sforzi per ridare fiducia nella politica ai cittadini. A questo proposito, il Pd che noi vogliamo, dovrà proporre il dimezzamento del numero dei parlamentari e della loro remunerazione complessiva e la semplificazione istituzionale degli enti locali». «Rimaniamo, quindi, sconcertati – prosegue la nota – davanti ad un Pd calabrese che, rispetto ad una sconfitta così eclatante che doveva indurre tutto il gruppo dirigente ad un maggiore senso di responsabilità, continua imperterrito nel logorante e deleterio scontro tra le sue correnti. Le reciproche accuse ed insinuazioni danno il senso di un partito impotente e dilaniato dove il fine ultimo della maggior parte dei suoi dirigenti è spartirsi le spoglie di un Partito prossimo al decesso. Le ragioni di questa sconfitta non sono figlie del momento ma devono essere ricercate nel tempo analizzando sin dalla nascita la condotta di un Partito che in Calabria è stato gestito da pochi in maniera elitaria. Per questo non ci convince il recente dibattito aperto sui media e chiediamo un confronto vero, approfondito e di alto profilo politico e culturale. Una discussione che deve essere svolta nelle sedi opportune a viso aperto e con regole certe. Chiediamo, pertanto, la riapertura del tesseramento, le primarie per la scelta dei gruppi dirigenti politici e dei rappresentanti istituzionali come i Consiglieri regionali, ai quali, tra l’altro, si deve far rispettare il tetto massimo dei due mandati. Auspichiamo l’azzeramento dell’attuale direzione politica, non per epurare ma rendere, così, libero e franco il confronto nel partito». «Il Pd, che vogliamo, dunque – conclude Prossima Italia – deve tornare ad essere il partito della partecipazione, dell’innovazione, della discussione democratica, della condivisione delle idee, del rispetto delle regole. Un partito in grado di garantire un ricambio generazionale che non generi conflitto ma sprigioni, invece, entusiasmo e nuove energie. Valorizzando, quindi, anche quei giovani, conosciuti (come Salvatore Scalzo e Massimo Canale) e non, che si sono contraddistinti per le loro idee innovative in quest’ultima tornata elettorale che ha interessato, oltre ai grandi centri urbani di Catanzaro, Cosenza e Reggio Calabria, tanti altri comuni nella nostra regione».
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