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Sarà effettuata una perizia sull’assassino; così ha deciso il gup del tribunale di Cosenza, Lucia Angela Marletta, che ieri ha nominato il professore Marco Marchetti, dell’Università La Sapienza di Roma, per verificare la capacità di intendere e volere di Nicola Sorgato, 50 anni di Bologna, al momento dell’omicidio. L’assassinio è quello di Tiziana Falbo, 37 anni, uccisa da Sorgato nella loro casa di Montalto al termine di un litigio. La perizia ha avuto inizio ieri stesso, nella stessa aula gup del tribunale bruzio, dove si sta svolgendo il processo (a porte chiuse) con la formula del rito abbreviato. Il professore Marchetti ha posto le prime domande a Sorgato, ora recluso nel carcere di Cosenza. All’esame hanno preso parte pure i consulenti della parte civile, ossia i dottori Berardo Cavalcanti e Paolo De Pasquale. Il giudice ha quindi concesso a Marchetti 90 giorni per il deposito della perizia. E per questo l’udienza riprenderà il prossimo 22 settembre, con l’audizione del perito, che trarrà le sue conclusioni. A Marchetti il gup Marletta ha chiesto anche quale sia l’attuale capacità di intendere e volere dell’omicida. Tiziana Falbo fu trovata cadavere all’interno di un appartamento di Montalto Uffugo, che divideva con Sorgato. La donna era stata strangolata. Contemporaneamente da Bologna arrivò una telefonata ai carabinieri di Rende. Dall’altra parte della cornetta un dirigente della Polizia stradale bolognese comunicò che era stato appena fermato un uomo, Nicola Sorgato appunto, il quale, tra lo stupore degli stessi agenti che lo avevano bloccato sull’autostrada per un semplice controllo, aveva ammesso il delitto. Emerse così che Sorgato subito dopo l’omicidio era fuggito alla volta di Bologna, dove vivono la sorella e l’ex moglie. Nel corso dell’interrogatorio dinanzi ai magistrati emiliani l’uomo ammise di aver strangolato Tiziana Falbo e di aver poi cercato di rianimarla utilizzando un cacciavite per aprile la bocca e praticare quindi la respirazione bocca a bocca.
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