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Riunione del gruppo del Pd in Consiglio regionale, ieri a Lamezia, alla quale hanno preso parte, oltre al presidente Sandro Principe, Piero Amato, Mario Maiolo, Mario Franchino, Antonio Scalzo e Francesco Sulla. Il gruppo ha deciso, in primo luogo, di dare mandato al capogruppo Principe di chiedere nella prossima conferenza dei capigruppo, fissata per il 7 giugno 2011, di inserire all’ordine del giorno del Consiglio regionale la questione relativa al porto di Gioia Tauro.
Gioia Tauro, secondo i Democratici, rappresenta una eccellenza calabrese, del Mezzogiorno e dell’Italia che non viene valorizzata nè dal Governo Berlusconi, nè dalla Giunta Regionale che, per parte sua, non ha la forza politica ed istituzionale per porre questo delicato problema all’attenzione di Roma e di Bruxelles. Gioia Tauro deve avere un ruolo primario nel sistema portuale italiano e, pertanto, il gruppo del PD ritiene che di tutto ciò di cui necessita il porto, in termini di infrastrutture, di investimenti, di servizi e di agevolazioni fiscali, si deve discutere nella massima assise calabrese.
Principe è stato, altresì, incaricato di chiedere un dibattito sulla sanità, per conoscere lo stato di attuazione del Piano di Rientro e per discutere di una serie di delicate questioni, tra le quali il ruolo assegnato dal commissario Scopelliti alla società “Infrastrutture Lombarde S.p.A.” per realizzare i nuovi ospedali della Sibaritide, di Catanzaro, di Vibo Valentia e di Gioia Tauro, a suo tempo programmati e finanziati dal centrosinistra regionale e nazionale. Nella conferenza dei capigruppo il Partito democratico chiederà anche un dibattito sulla situazione del turismo in Calabria, con riferimento alle problematiche relative alla imminente stagione turistica estiva.
Il gruppo del Partito Democratico ha proseguito i lavori analizzando i risultati elettorali delle amministrative in Italia ed in Calabria. Dopo aver sottolineato con grande soddisfazione i segnali di cambiamento che arrivano dalle grandi città del Nord, del Centro e dalla stessa città di Napoli, laddove il PD ha ottenuto ottimi risultati, è stato rilevato che l’esito elettorale evidenzia il tramonto del berlusconismo, del suo rapporto con la gente, del suo sistema di alleanze e, pertanto, del suo appeal verso l’elettorato.
Milano, in particolare, ha sempre fatto tendenza. A Milano è nato il centrosinistra; Milano ha certificato la nascita ed il successo della Lega Nord e la presa di potere dello stesso Berlusconi. Il vento di cambiamento che spira da Milano, certamente determinerà scenari nuovi nel sistema politico italiano ed il Partito Democratico deve essere pronto a porsi come punto di riferimento alternativo nel Paese. Purtroppo, la Calabria, come al solito, è in controtendenza».
«Se si escludono, infatti – prosegue il documento – i casi di Crotone e Rende, dove un PD unito è riuscito ad organizzare una coesa e forte alleanza di centrosinistra, nelle altre realtà assistiamo al successo del centrodestra. Costituisce forse una maledizione che proprio le aree più depresse ed arretrate del Paese continuano ad avere fiducia in un berlusconismo, alleato della Lega Nord, che per 15 anni nulla ha fatto per la Calabria e per il Mezzogiorno? E, piuttosto, non è opportuno, se non addirittura utile, chiedersi se nelle grandi aree urbane calabresi e nei territori storicamente di sinistra (Catanzaro, Cosenza, Reggio Calabria, Rossano e San Giovanni in Fiore), dove sarebbe stato necessario, in tempo utile, porre in essere un paziente lavoro di sintesi politica e programmatica, non sia venuta a mancare una intelligente direzione politica che, invece, per verità, si è dimostrata carente ed inconcludente? Del resto, la prova del nove di questa analisi è rappresentata dal successo del Partito Democratico e del centrosinistra nei piccoli Comuni, dove i gruppi dirigenti locali, grazie al loro radicamento, hanno saputo fare le scelte giuste per condurre una brillante e vincente competizione elettorale, ben supportati dai consiglieri regionali del territorio. I membri del gruppo del Partito Democratico sono lontani anni luce da ogni tentazione di autoreferenzialità e, pertanto, dalla tentazione di avanzare proposte precostituite, pur non mancando di far notare che, in quanto eletti, devono dare conto del loro operato anche e soprattutto al popolo, non solo al partito. Per esprimere questo disagio e queste preoccupazioni Principe è stato incaricato di fissare un incontro urgente con il segretario nazionale, Pierluigi Bersani, per chiedere con decisione, altresì, la fissazione in autunno della data dei congressi provinciali e regionale e per concordare un percorso condiviso che porti il partito alle celebrazioni delle assisi congressuali, per restituire il PD ai militanti ed ai dirigenti calabresi. Naturalmente, ribadendo il rigetto da ogni presunzione autoreferenziale, il gruppo del PD rappresenterà al segretario nazionale la propria incondizionata disponibilità a mettersi a disposizione affinchè, nella fase di preparazione del congresso si possa giungere ad una feconda sintesi programmatica ed organizzativa, che impegni tutto il gruppo dirigente, i giovani insieme a quanti sono portatori di esperienza. Le generazioni, invero, non devono mai essere messe in competizione, ma devono essere aiutate, piuttosto, a tenersi per mano per garantire un sano rinnovamento, forte del vigore di una gioventù arricchita dalla saggezza che solo l’esperienza può inculcare. Non era fisicamente presente all’incontro Demetrio Battaglia, impegnato a Reggio Calabria in inderogabili impegni professionali. Battaglia nel corso dei lavori è stato sentito telefonicamente ed ha evidenziato la sua totale condivisione sul contenuto del presente documento».
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