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La vicenda riguarda un primario, F. V., che all’epoca dei fatti contestati, era in servizio presso il reparto di Urologia dell’ospedale civile dell’Annunziata, e che ora è indagato dalla Procura di Cosenza con l’accusa di mobbing nei confronti di una dottoressa, dirigente di secondo livello presso lo stesso reparto. Il pubblico ministero Donatella Donato, ha raccolto la denuncia della dottoressa, la quale ha raccontato i presunti maltrattamenti morali subiti e lamentato delle forti sofferenze psicologiche, con ripercussioni nella sua vita privata. I fatti ricostruiti dalla pubblica accusa spaziano dal dicembre del 2008 al maggio del 2010. L’ex primario di Urologia avrebbe rivolto critiche ingiustificate alla dirigente di secondo livello, facendola oggetto di diversi ammonimenti scritti; l’avrebbe più volte mortificata e insultata anche davanti agli altri componenti dell’equipe medica e persino il suo ruolo sarebbe stato ridimensionato. La dottoressa infatti sarebbe stata costretta ad altre mansioni, solitamente affidate agli infermieri. E ancora congedi negati, pretese assurde relative all’orario di lavoro, ed in altri casi ancora, l’indagato, avrebbe costretto la dottoressa a rimanere in sala operatoria ben oltre l’orario consentito. Infine il primario avrebbe rinfacciato alla dottoressa il fatto di essere madre: «Una donna con figli piccoli – sarebbe arrivato a dirle – non può fare il medico ospedaliero». L’indagato ha ora i classici venti giorni di tempo per chiedere di essere ascoltato dal pm o produrre allo stesso, tramite il suo avvocato difensore, delle memorie difensive.

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