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E’ stato arrestato al porto di Genova, mentre tentava di imbarcarsi assieme alla moglie per la Sardegna. Donato Fratto (nella foto) residente in Svizzera, considerato esponente di primo piano della ‘ndrangheta calabrese, legato ai clan attivi anche in Germania, ricercato dall’8 marzo scorso nell’ambito dell’operazione «Il crimine 2», coordinata dalle Dda di Reggio Calabria e Milano. Fratto è stato tradito dalla sua stessa passione, quella per le moto.
I carabinieri, infatti, dopo aver scoperto che a maggio era in programma in Sardegna un importante motoraduno hanno attivato una serie di indagini che hanno consentito di sorprendere Fratto a Genova, mentre con la consorte, a bordo di una Honda «Goldwind» stava per imbarcarsi su una nave diretta in Sardegna. È stato proprio conoscendo la passione di Fratto per le motociclette che i carabinieri sono giunti alla cattura del latitante. I militari, infatti, da tempo avevano cominciato a controllare alcuni siti specialistici ed hanno avuto notizia del motoraduno che si sarebbe svolto nel mese di maggio in Sardegna scoprendo che Fratto aveva inviato, utilizzando un sito, la sua iscrizione.
È stato organizzato così un servizio di appostamento nel porto di Genova, insieme ai carabinieri del capoluogo ligure, sorprendendo il latitante nel momento in cui è giunto nel porto a bordo della sua Honda Goldwind.
Fratto era ricercato con l’accusa di associazione per delinquere di tipo mafioso. Il latitante, secondo quanto riferito dai carabinieri, è stato più volte intercettato mentre parlava con il boss Bruno Nesci, massimo rappresentante delle cosche in Germania, del rinnovo della cariche di vertice all’interno delle cosche reggine. L’operazione “Crimine 2” nell’ambito della quale era ricercato Fratto ha rappresentato il seguito della Crimine che nel luglio dello scorso anno ha portato all’arresto di 304 persone svelando gli interessi della ‘ndrangheta nel nord Italia, ed in particolare in Lombardia, ed anche in alcuni Paesi del nord Europea.
Fratto, inoltre, preannunciava la visita di affiliati alla ‘ndrangheta nel «locale» di Frauenfeld, in Germania, acquisendo anche informazioni sul numero di affiliati presenti nel locale di Singen. Fratto, secondo gli investigatori, avrebbe svolto anche un ruolo per dirimere i contrasti tra gli affiliati alla ‘ndrangheta appartenenti ai «locali» della Svizzera e della Germania.

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