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L'arma utilizzata per l'omicidio

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CROTONE – Una condanna a trent’anni di reclusione. Questo è quanto ha chiesto il pubblico ministero Giampiero Golluccio nei confronti di Vincenzo Malena, di 41 anni, di Cirò Marina accusato dell’omicidio di Pasquale Carruccio (LEGGI) avvenuto il 10 dicembre del 2018.

Carruccio, un operaio di 44 anni, morì dopo essere stato colpito da una coltellata inflittagli, secondo l’accusa, da Vincenzo Malena per motivi passionali.

Tutta la vicenda nascerebbe dal fatto che, secondo Malena, Carruccio stesse corteggiando la sua ex fidanzata: una ragazza polacca che risiede a Cirò Marina e lavora nello stesso bar che era frequentato dalla vittima.

Nel corso dell’udienza del processo con rito abbreviato il pm Golluccio ha chiesto al giudice dell’udienza preliminare del Tribunale di Crotone, Romina Rizzo, il massimo della pena per Malena che, per la riduzione prevista dal rito, è di 30 anni di reclusione.

Oltre a Malena il processo vede alla sbarra altri cinque imputati accusati a vario titolo di favoreggiamento. Due di loro hanno patteggiato la pena di 8 mesi: Cataldo Aloe (accusato di aver accompagnato Malena ed essersi sbarazzato dell’arma buttandola in un tombino) e Cataldino Arturo Ferrara (che ha aiutato Malena a disfarsi dei vestiti bruciando quelli utilizzati durante il delitto e fornendogliene di nuovi).

Per altri due Francesco Capalbo (che avrebbe omesso di dire che Aloe era entrato nel bar chiedendo a Carruccio di seguirlo perché Malena voleva parlargli) ed Alicja Kowalska (che non ha riferito di una telefonata con Malena pochi minuti prima dell’omicidio) è stato chiesto il rinvio a giudizio davanti al Tribunale di Crotone.

Il pm ha chiesto la condanna ad otto mesi per Francesco Finocchiaro, il quale non avrebbe rivelato, anch’egli, che Aloe era entrato nel bar chiedendo a Carruccio di seguirlo perché Malena voleva parlargli.

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