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4 minuti per la lettura

di FRANCESCO PAOLO CALCIANO
Da un padre al figlio, un dialogo immaginario. Perchè il figlio in questione è eletto a simbolo di una generazione con cui diventa importante interagire sui temi della vita politica, sociale e culturale. Ospitiamo oggi il primo contributo di Francesco Paolo Calciano, 58enne medico di Grassano noto per le sue pubblicazioni su riviste scientifiche e per il suo impegno nel volontariato. Ai lettori la proposta di interagire, sia che si identifichino nel padre, sia nel figlio.

Apprezzo molto il tuo interesse per quel che accade nel mondo. Hai capito che quello che ruota attorno a noi, nel piccolo centro, nella metropoli dove studi, nello sperduto paese di un altro continente, tutto interessa ognuno di noi, tutto può interagire con le nostre scelte, la nostra vita. Bello, questo modo d’approcciarsi alla vita. Le tue scelte sono per alcuni aspetti speculari alle mie, a quelle di tua madre, per altre, com’è giusto che sia, divergono. Viviamo un’età diversa, l’approccio al quotidiano è in relazione a tanti fattori. Concetti quali solidarietà, partecipazione in tutte le manifestazioni, socialità, libertà, equità, correttezza nei rapporti, sono alcuni dei temi portanti che accomunano coloro che pensano la vita non come espressione individuale, ma come bene collettivo. La diversità degli approcci non deve essere un elemento aprioristico che deve dividere. Il confronto è costruttivo se fatto su basi di pari dignità e di riconoscimento ad ognuno dell’onestà individuale sulle diverse posizioni. La discussione non deve essere preconcetta, “ho ragione, chi pensa in modo diverso ha torto”. Non è così. Potremmo aver sposato un’ipotesi in buona fede, postulati che si mostrano sbagliati. Cambiare una posizione non è in questo caso trasformismo, ma riconoscere d’aver fatto valutazioni non corrette, o semplicemente d’aver sbagliato. Appartiene al mondo degli umani, un mondo non di perfezione assoluta, dove è possibile sbagliare. Per tutti. Grandi e piccoli. Riconoscere l’errore è segno di maturità, non di debolezza. Importante anche operare sempre una propria analisi, anche dalle informazioni, dalle fonti culturali, giornalistiche d’opinioni nelle quali ci rivediamo. In assoluto è buona norma non concedere a se stessi ed agli altri un bonus di assoluta verità. Le opinioni vanno analizzate, confrontate e poi ad ognuno il compito d’operare la propria sintesi. Viviamo in un contesto dove le immagini, le parole, i toni, i gesti richiamano mondi lontani dove non esiste la tolleranza, dove non viene riconosciuta dignità ad una posizione diversa. Viviamo in un mondo in cui i rappresentanti dei cittadini sembrano rispondere non ai cittadini. Occorre non adeguarsi, non accettare questo modo come normale. Importante che il nostro animo, il nostro intelletto dica no ad alcune rappresentazioni, da qualsiasi parte vengano. Il criterio non può essere quello di stigmatizzare gli avversari politici o coloro che comunque la pensano in modo diverso, nel mentre si giustificano i comportamenti errati d’esponenti della parte politica sociale affine o di chi condivide la maggior parte del nostro pensiero. Mantenere sempre l’autonomia del giudizio. Ricordarsi contestualmente che il nostro giudizio, la nostra valutazione è relativa e può tranquillamente essere messa in discussione. Ho scelto questa premessa, per discutere con te ed idealmente con il mondo dei ragazzi sui vari temi della vita politica, sociale, economica, culturale. Ho modificato molte delle mie impostazioni, penso che tante altre andrebbero cambiate. Mi capita nell’ambito della vita sociale, delle attività di volontariato di avere un grande privilegio, quello di un confronto con i ragazzi, soprattutto gli adolescenti. Paliamo loro spesso di Stile di vita stimolandoli a preservare per loro scelta uno Stile di Vita corretto e salutare. Affronteremo questo temo in modo specifico successivamente. L’esperienza di questi anni è stata una piacevole scoperta di un mondo quello dei ragazzi, fatto di freschezza, d’entusiasmo, di partecipazione allorquando sono stimolati sui temi sociali. La scoperta anche di tanti errori da parte di noi adulti, di noi genitori. Ho capito una cosa, anche se penso non so se riesco a metterla in atto, per lo meno in parte, che ascoltare i ragazzi è importante. Il confronto con loro può aiutarci a mettere a fuoco tanti aspetti che hanno necessità di una rivisitazione. Non so se sono riuscito alla fine a modificare alcuni comportamenti. E’ anche un po’ difficile, riprendendo una frase semplice che recita “è più semplice non assumere un’abitudine, o un’idea errata, piuttosto che poi modificarla”. Senz’altro tu puoi dirmi se sono riuscito in parte a modificare, ovviamente in meglio alcuni aspetti. Il rapporto con i figli è anche diverso, dove vi è un aspetto molto importante che incide, quello interiore. Vola in alto, insieme ai tuoi amici ai tuoi coetanei, ricordando che il volteggio deve prevedere la possibilità anche per gli altri d’accedere. Il cielo, lo spazio, il mondo, le opportunità non possono essere riservate solo ad alcuni. Non vi possono essere strade diverse a seconda del coloro della pelle, delle disponibilità finanziarie, delle scelte culturali, etiche, religiose. Imprescindibile e non mediabile il rispetto di ognuno, nell’accezione comune e condivisa che la libertà del singolo e dei popoli è inviolabile e va tutelata da tutti

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