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E’ iniziato questa mattina a Milano il maxi processo alle cosche della ‘ndrangheta radicate nella città lombarda e nei comuni limitrofi, smantellate nel luglio scorso dall’operazione ‘Infinito’ condotta dalla Dda milanese, che ha portato a oltre 170 arresti nella sola Lombardia. La procura generale ha deciso di estromettere le telecamere dall’aula della prima Corte d’assise d’appello, dove si svolge il processo. Fra i 39 imputati che hanno scelto il rito ordinario (119 presunti affiliati alla ‘ndrangheta verranno invece giudicati con l’abbreviato a partire dal prossimo 9 giugno) anche l’ex direttore della Asl di Pavia, Carlo Chiriaco, dimagrito, barba lunga, in una delle gabbie riservate ai detenuti nell’aula del processo. Secondo l’accusa, sarebbe stato «elemento di raccordo tra alti esponenti della ‘ndrangheta lombardi e alcuni esponenti politici» e avrebbe favorito «gli interessi economici della ‘ndrangheta garantendo appalti pubblici e proponendo varie iniziative immobiliari», procurando «voti della ‘ndrangheta a favore di candidati in occasione di competizioni elettorali comunali e regionali».
Diversi comuni, tra cui quelli di Bollate e Pavia, hanno già annunciato l’intenzione di costituirsi parte civile, ed anche una presunta vittima di episodi di estorsione.
Oggi in aula infatti, si è presentato l’avvocato Carmelo Scambia, che rappresenta il costruttore edile Augusto Agostino, che sarebbe stato vittima di due episodi di usura ed estorsione da parte di un presunto affiliato alla cosca di Legnano, nel Milanese. Come ha spiegato l’avvocato Scambia la richiesta di costituzione di parte civile per Agostino viene formulata contro la stessa cosca della ‘ndrangheta di Legnano.
Tra coloro che intendono costituirsi parte civile nella prossima udienza e che oggi si sono presentati come ‘persone offese’, ci sono anche i legali delle curatele fallimentari di alcune società, tra cui la Perego General Contractor, la Perego Strade e la Perego Holding. Tra gli imputati infatti figura Ivano Perego che, secondo l’accusa, sarebbe stato un imprenditore ‘al soldo’ della ‘ndrangheta.
A Milano sono arrivati anche i giovani dell’associazione ‘Ammazzateci tutti’ per assistere al processo. Assieme ai giovani esponenti dell’associazione, presieduta in Lombardia da Massimo Brugnone, anche i ragazzi del liceo artistico milanese di Brera. I giovani indossano le caratteristiche magliette con su scritto ‘E adesso ammazzateci tutti’. Inoltre per assistere al processo sono arrivati anche i rappresentanti di alcune associazioni antimafia lombarde, come ‘Qui Lecco Libera’.
LA REGIONE CALABRIA VUOLE COSTITUIRSI PARTE CIVILE
La Regione Calabria attraverso il suo legale, l’avvocato Luigi Gullo, intende costituirsi parte civile nel processo milanese contro le cosche della ‘ndrangheta dove sono imputate 39 persone. Stamani il legale della Regione Calabria si è presentato come ‘persona offesa’ dei reati di associazione mafiosi contestati ai presunti affiliati della ‘ndrangheta nel capoluogo lombardo e nei comuni limitrofi. In aula, si è presentato anche l’avvocato dello Stato, Michele Damiani, per le persone offese, Ministero dell’Interno e della Difesa. Le richieste di costituzione di parte civile verranno formulate nella prossima udienza e poi discusse fra le parti e poi i giudici della VIII Sezione penale decideranno se ammettere le parti civili. L’avvocato Gullo è rimasto stupito per l’assenza degli avvocati della Regione Lombardia, che non hanno ritenuto di presentarsi in qualità di ‘persona offesa’ nel processo. «Ma la Regione Lombardia? In Calabria – ha spiegato l’avvocato – è routine costituirsi parte civile nei processi alla ‘ndrangheta e in alcuni processi abbiamo ottenuto anche milioni di euro come risarcimento dopo le condanne».
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