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«Falcone e Borsellino oncologi contro criminalità organizzata». Lo ha detto stamani, a Matera, il vicepresidente di Futuro e Libertà, Italo Bocchino, riferendosi alle dichiarazioni del Presidente del consiglio dei ministri, Silvio Berlusconi, sui giudici. «Berlusconi – ha affermato Bocchino – commette un gravissimo errore, quando dice che il pubblici ministeri sono un cancro. Ricordiamo che Paolo Borsellino e Giovanni Falcone erano dei pm, non erano un cancro, anzi erano gli oncologi che combattevano il vero cancro che è rappresentato dalla criminalità organizzata. Ci meraviglia – ha proseguito il dirigente del Fli – che in campagna elettorale il Presidente del consiglio usi questi argomenti, quasi come se volesse solleticare certe aree grigie a votarlo per la sua lotta contro i giudici. Tra l’altro – ha concluso Bocchino – viola l’articolo della Costituzione che dice che ‘si deve tenere l’incarico istituzionale rispettando il codice d’onore’ e inoltre viola il il principio leale di collaborazione tra poteri dello Stato».

«Siamo dalla parte di chi fa il proprio dovere, – ha aggiunto Bocchino – dobbiamo ricordare i magistrati che sono caduti perchè facevano il loro dovere. E quindi oggi si ricordano i pm uccisi dalla Brigate rosse ed è grave che mentre le istituzioni ricordano queste vittime, mentre gli italiani devono ricordare queste persone, il Presidente del consiglio da un lato accusa i magistrati di essere brigatisti e dall’altro dice che sono un cancro per il Paese. Questo è molto grave». «Noi – ha aggiunto Bocchino – stiamo e staremo sempre dalla parte degli uomini in divisa, dei magistrati che garantiscono legalità, applicazione della legge e sicurezza. Se c’è qualche mela marcia o qualcuno che non fa bene il proprio dovere ci sono gli strumenti per colpirli, per denunciarli e isolarli. Ma – ha concluso – colpire così l’intera categoria è un danno enorme alle istituzioni del Paese».

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