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Nelle intercettazioni del caso Zappalà lo chiamavano “il Presidente”, che secodo la Procura della Repubblica sarebbe Francesco Pontorieri, ex magistrato di livello altissimo che ha guidato per anni il Tribunale di Reggio Calabria, ed ha chiuso la sua carriera come giudice di Cassazione.
Pontorieri è stato sentito nei giorni scorsi dal Procuratore Giuseppe Pignatone, come persona informata sui fatti. Nessuna contestazione formale a suo carico, ma la Dda ritiene possibile che quando i familiari dell’ex consigliere regionale Santi Zappalà parlavano di essersi attivati «per scalare la montagna», si riferivano a lui.
Pignatone lo ha voluto sentire, per capire se, e come, vi possano essere state ingerenze nelle diverse fasi dell’inchiesta e se ci fu un qualche interessamento. Naturalmente, l’incontro tra Pontorieri e i magistrati è blindato. Prima di assumere una qualsiasi decisione Pignatone e i suoi vogliono avere un quadro completo, ed è quindi possibile che altre persone “informate sui fatti”, vengano sentite in queste ore. Solo dopo si potrà capire come intendono muoversi in Procura.
Il caso scoppiò quando, secondo un’informativa, firmata dal comandante del Ros di Reggio Calabria Stefano Russo – e depositata agli atti del processo “Reale 3” – c’erano almeno quattro persone impegnate a risolvere i guai dell’ex consigliere regionale del Pdl, finito in carcere nell’ambito dell’operazione contro il clan Pelle di San Luca. Zappalà era finito nei guai quando le microspie avevano ascoltato il candidato alle regionali chiedere i voti al boss. Una vicenda ricostruita in 91 pagine ricche di intercettazioni, di riferimenti e di possibili coinvolgimenti. Santi Zappalà venne arrestato il 21 dicembre scorso, con l’accusa di corruzione elettorale e concorso esterno in associazione mafiosa.
Intanto i carabinieri dopo aver piazzato le microspie nella sala dei colloqui del carcere di “Badu e Carros” in Sardegna, dove Zappalà è detenuto, hanno ascoltatoo i discorsi tra il politico e i familiari. E quando si arriva alla richiesta di scarcerazione presentata dai legali Zappalà, saltano fuori numerose telefonate che il dirigente della Corte d’Appello fa alle cancellerie dell’ufficio Gip, per sapere in tempo reale le decisioni assunte. E’ in questa fase che salta fuori come della questione si sarebbe interessato «il Presidente», per i magistrati potrebbe essere Francesco Pontorieri.
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