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In provincia di Reggio Calabria il 70% dei cittadini ritiene che la criminalità influisca sulla vita quotidiana e l’82% che freni le attività economiche del territorio calabrese. Sono questi alcuni dei dati del rapporto sulla presenza e la percezione dei fenomeni illegali nella provincia di Reggio Calabria che sarà presentato venerdì nel salone della Camera di Commercio. L’indagine è stata realizzata dalla Camera di Commercio di Reggio Calabria e “Sos impresa”, l’associazione antiracket della Confesercenti, con il supporto tecnico-scientifico dell’Istituto Guglielmo Tagliacarne e dell’Istituto Piepoli. Secondo gli imprenditori locali la quota di illegalità nel circuito economico reggino, si attesta al 28,4% della ricchezza prodotta in provincia. La maggior parte dei cittadini e degli imprenditori della provincia riconosce l’esistenza e la persistenza della ‘ndrangheta nella società reggina e ritiene che possa essere sconfitta se istituzioni e società si ribellano (imprenditori 54,3%; cittadini 28%) o se si eliminano le connivenze con politici e amministratori locali (imprenditori 15,2%; cittadini 14%). I lavori della manifestazione per la presentazione dei dati saranno aperti da Lucio Dattola, presidente della Camera di Commercio di Reggio Calabria, e Antonio Marcianò, presidente Confesercenti di Reggio Calabria. Parteciperanno all’incontro, oltre ai responsabili degli Istituti Tagliacarne e Piepoli, anche Luigi Varatta, prefetto di Reggio Calabria; Luciano Gerardis, presidente del Tribunale di Reggio Calabria; Giuseppe Pignatone procuratore della Repubblica; Giuseppe Scopelliti, governatore della Regione Calabria; Valerio Zappalà direttore generale di Infocamere. Coordinerà i lavori Antonio Palmieri, segretario generale della Camera di Commercio di Reggio.

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