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E’ stato condannato a quattro anni di reclusione, per concussione, per l’ex consigliere regionale Enzo Sculco, leader del movimento territoriale “I Demokratici”. Anche se, secondo la difesa, tre anni sarebbero già condonati per effetto dell’indulto del maggio 2006. Il ricorso di Sculco contro la condanna in Appello è stato respinto ieri sera dalla sesta Sezione penale della Corte di Cassazione davanti alla quale era approdato il processo per sei imputati della presunta tangentopoli ruotante attorno alla Provincia di Crotone, che in Appello, nel dicembre 2009, si concluse con la condanna di Sculco, che all’epoca dei fatti contestati era vicepresidente dell’ente intermedio, e con una raffica di prescrizioni. E’ stata rideterminata da quattro anni e sei mesi a quattro anni e tre mesi la condanna per l’ex presidente Carmine Talarico, essendo stato dichiarato prescritto un reato di falso, cadendo il quale sono state annullate senza rinvio le condanne a due anni ciascuno per l’ex dirigente Francesco Balzano e per l’imprenditore Valentino Riolo.
I fatti contestati si riferiscono a un arco temporale compreso dal ’97 al 21 gennaio 2003. Sculco fu eletto nel Consiglio regionale alle elezioni del 2005. Per effetto della condanna riportata per un reato contro la pubblica amministrazione fu sospeso dalla carica. Nell’ agosto 2008 Sculco fu reintegrato, essendo scaduto il periodo di 18 mesi della sospensione senza che, in questo lasso di tempo, fosse stata fissata la prima udienza del processo di appello.
LA CONFERENZA STAMPA
«Prendo atto della sentenza e la rispetto, tuttavia ciò non inibisce dall’esercitare il mio diritto di criticarla». Queste le parole dell’ex consigliere regionale Enzo Sculco nel corso della conferenza stampa convocata a seguito della decisione assunta dalla Cassazione che ha confermato la condanna a 4 anni di reclusione che gli era stata inflitta con l’accusa di concussione nel processo d’appello per gli illeciti avvenuti nell’ambito dell’attività amministrativa alla Provincia di Crotone.
Davanti ai giornalisti Sculco ha ripercorso l’iter giudiziario che lo ha visto coinvolto per dieci lunghi anni, affermando che già l’interminabile durata del processo è stata per lui una pena. Processo durante il quale alcune delle accuse che gli venivano contestate sono cadute con l’assoluzione o con la prescrizione dei reati. Tranne l’ultima, quella relativa alla concussione, in virtù della quale gli è stata inflitta la condanna a 4 anni ormai diventata definitiva. E comunque in quei capi d’imputazione non gli è mai stata rivolta l’accusa di aver preso denaro o altre utilità.
«Una sentenza che su di me non ha avuto alcun effetto – ha rassicurato Sculco – perchè ho la coscienza a posto e non ho alcun timore». Lo stesso esponente politico ha spiegato che la pena sarà in gran parte coperta dall’indulto, che condona tre anni di reclusione, mentre per il rimanente farà ricorso all’affidamento ai servizi sociali. «Mi sento libero e liberato» ha aggiunto Sculco promettendo che proseguirà il suo impegno politico a favore della città anche se – ha concluso – «non sono candidato a sindaco nè a nulla».
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