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NAPOLI – Dal 18 maggio riaprono tutte le attività che verranno regolamentate dai protocolli di Ministero della Salute e Inail, e lo faranno seguendo quei protocolli. Questo l’orientamento che emerge in maniera informale dalla Regione Campania in vista della cosiddetta Fase 3 attesa nei prossimi giorni. La Regione non dovrebbe quindi esercitare il proprio potere restrittivo rispetto a quei protocolli, stando però attenti al mantra che il governatore Vincenzo De Luca ripete spesso da giorni «non si apre per poi chiudere di nuovo». Le regole saranno quindi attentamente studiate nella loro applicazione alla realtà campana. «Non avere ulteriori restrizioni è una buona notizia – commenta Pasquale Russo, di – rettore di Confcommercio Campania – anche se avere i protocolli pochi giorni prima del 18 maggio renderà difficile riaprire subito. C’è ancora molta incertezza su cosa si dovrà fare e sugli spazi per i clienti: 4 metri quadrati a persona renderebbero economicamente insostenibili molte attività ad esempio sulla ristorazione ». I problemi ci sono e se da una parte il Comune di Napoli ha mostrato una disponibilità a concedere maggiori spazi esterni per bar e ristoranti ma anche per attività culturale e spettacoli, aiutando gli operatori a rispettare il distanziamento sociale, molti restano timorosi: «Lo spazio all’aperto – commenta Russo – è sicuramente un sostegno positivo, ma va declinato anche per la posizione dei locali e la disponibilità di spazi. Ci vorranno investimenti per sanificare, usare divisori in plexiglass o mettere personale alla porta. Ci sono poi attività critiche, come il trasporto marittimo: se un traghetto potrà portare il 50% dei passeggeri diventerà difficilmente sostenibile il viaggio». Ma la voglia di aprire c’è ed è forte. «C’è massima disponibilità – spiega Giuseppe Oliviero, presidente di Cna Campania Nord – ad aprire di categorie come estetisti e parrucchieri secondo i protocolli nazionale. Cna ha anche diramato dei protocolli interni: dovranno fare investimenti in un momento difficile, in particolare i centri estetici su sanificazione, riorganizzazione dei percorsi, alcuni stanno pensando di allargare gli spazi per rispettare le normative. Anche i lidi si stanno preparando alla stagione estiva. Sul fronte pubblico abbiamo raccolto la disponibilità della Regione Campania ad allargare il bonus di 2000 euro per chi era stato esclusi, come gli odontotecnici e i fotografi ». Sul turismo il dubbio oggi è dei piccoli alberghi, come spiega Vincenzo Schiavo, presidente di Confesercenti Campania: «Il piccolo albergo – dice – a gestione familiare forse decide di aprire, sta verificando le sofferenze economiche precedenti visto che dovrà andare in banca a fare altro debito. Quelli medi che hanno 10-15 dipendenti difficilmente riusciranno a richiamarli dalla cassa integrazione, perché non riempire l’hotel per mancanza di domanda e restrizione degli spazi può essere un macigno che li porta a fallire in tre mesi se riapre senza farsi bene i conti».

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