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GARAGUSO SCALO – L’interruzione della strada statale Basentana all’altezza del ponte denominato “Calciano 2”, che ha ceduto a seguito dell’alluvione fluviale di quindici giorni fa, ha gettato nello sconforto i tanti utenti della carreggiata che abitualmente attraversano il territorio lucano passando da una provincia all’altra. Non è facile doversi sobbarcare 21 chilometri in più di strada “sostitutiva”, consistenti nel percorrere la vecchia strada Grassano-Tricarico, prima di rivedere la Basentana. Ma oltre al disagio in termini di tempo, al dispendio di energie ed al maggior consumo di carburante, pneumatici ecc, il “dramma” della Basentana interrotta è certamente molto sentito dagli imprenditori del “triangolo” degli scalo di Garaguso, Grassano e Salandra. Meno persone sostano alle varie stazioni di servizio. La gente ha fretta di raggiungere, visto l’aumento dei chilometri, il capoluogo di regione, Potenza, o viceversa, dopo la “parentesi” nell’alta collina, il proprio luogo di destinazione in direzione Metaponto. Ci siamo recati sul posto per vedere da vicino in che maniera il disagio ha colpito i privati e le attività produttive e commerciali. C’è tutta un economia che ne risente. Gli automatismi di una volta, dati per scontato, ora non lo sono più. L’Hotel ristorante 407 sito a Garaguso Scalo, sulla vetrata di ingesso espone un necrologio: “E’ venuta a mancare all’affetto dei suoi cari lucani, il Ponte “Calciano 2” SS 407 Basentana, di anni 40, ne danno il triste annuncio, automobilisti, camionisti, commercianti e pendolari. E i lucani tutti”. Poi la chiosa sarcastica. “I funerali sono già iniziati, e non è prevedibile la fine a causa dei problemi di trasporto della salma”. Non c’è che dire. Il cedimento del pilone che reggeva il ponte è vissuto come un lutto in piena regola. “Il decremento degli incassi – ha detto Mimmo Di Corleto, titolare della struttura ricettiva – lo notiamo, eccome. Per queste ragioni sto dando una mano a raccogliere le firme al titolare del Motel Basentum di Salandra scalo”. La petizione è chiara. “I pendolari, gli autotrasportatori, gli albergatori, i ristoratori – citiamo testualmente – gli operatori socio-sanitari, i turisti, i viaggiatori, i lucani, i pugliesi, i calabresi ecc., evidenziano che la Basentana non è una strada, ma la “strada” più importante della regione, che collega le due province, che avvicina parte della Puglia e della Calabria a Napoli e Roma, che è transitata quotidianamente da centinaia di autoarticolati; esprimono forte preoccupazione per le indagini giudiziarie volte ad accertare le responsabilità sui lavori di manutenzione della struttura; sull’approssimazione delle notizie circa i fondi da reperire per ripristinare il ponte, sui tempi di realizzazione delle opere viarie in regione. Pertanto chiedono, l’immediata riapertura della SS 407, rendendo transitabile almeno la carreggiata in direzione Nord, non interessata dal cedimento del pilastro o realizzando un percorso alternativo che costeggi o attraversi il fiume”. Il disagio è notevole, se si considera che le Autolinee Marozzi hanno comunicato che le corse “Matera-Pisa” e “Ferrandina-Torino” sono state deviate e pertanto le fermate di Ferrandina, Salandra Scalo, Grassano Scalo e Campomaggiore sono state sostituite temporaneamente. “Speriamo che come si festeggia l’Unità d’Italia – ha detto al Quotidiano, Francesco Loscalzo, un imprenditore di Potenza che a Garaguso scalo ha un capannone di distribuzione ingrosso alimentare nella zona Pip di Garaguso Scalo- si possa festeggiare presto “l’unità della Basilicata” tagliata in due dall’interruzione della Basentana”. Problemi anche per Giuseppe Daraio di Grassano, titolare “MisFlex2” sempre a Garaguso scalo, che produce materassi e guanciali e che si rivolge mercato nazionale. “Ho molti problemi – ha ammesso – la Basentana era una certezza. Ora è venuta meno”. Una cosa è doverci solo passare, anche se tutti i giorni, e l’altra viverci.
Pierantonio Lutrelli
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