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Egregio Direttore,
vorrei partire in questa breve riflessione dalla vittoria di Simona la Mantia (in foto) e Antonietta Di Martino nei campionati europei indoor di atletica.
Non solo sono due donne ma sono anche meridionali. E hanno vinto in discipline sportive che sono lontane dai riflettori e dalla notorietà di altri sport più ricchi e che attraggono di più l’attenzione dell’opinione pubblica.
Sport in cui la fatica e la sfida a superare i propri limiti è la caratteristica prevalente, dove il successo arriva dopo anni di costante impegno spesso tenendosi lontani dagli infiniti svaghi che la vita offre quotidianamente con i suoi modelli effimeri.
Vorrei che fossero loro il simbolo di questo otto marzo 2011.
Donne che si affermano nonostante le difficoltà delle condizioni di partenza.
Perchè se l’Italia ha una serie di record negativi come il basso tasso di occupazione, il più basso tasso di natalità, il minor numero di posti negli asili nido, il più basso tasso di presenza femminile nelle istituzioni e nell’economia, questi record si amplificano per due e per tre nel mezzogiorno.
Una condizione che ne fa un Sud nel Sud.
Basta farsi un giro nei centri per l’impiego per capire le difficoltà che una donna incontra nella ricerca di un lavoro, eppure quanta tenacia, e quanta forza di volontà c’è nelle donne e nelle ragazze meridionali.
Nella vittoria delle due atlete c’è tutta la determinazione di cui noi siamo capaci e di cui questo paese avrebbe bisogno in questo momento storico.
La giusta indignazione del 13 febbraio ha la necessità di trovare una traduzione anche politica che si declini in proposte e progetti per la creazione di una nuova cittadinanza per le donne, soprattutto nei contesti in cui e siamo quasi all’anno zero come nelle nostre realtà.
Quest’anno la cronologia temporale ha voluto che la festa delle donne coincidesse con l’ultimo giorno di carnevale.
Per evitare che si perpetui il solito scherzo di un giorno che ha origini radicate e profonde e che in fondo fa il gioco soprattutto dei maschi restii a cedere sovranità sulle cose che contano lancio un appello alle donne del sud a partire da quelle che come me condividono l’impegno in politica: coordiniamoci in questo nostro mezzogiorno per lavorare insieme ad un riscatto civico che è ormai indispensabile.
Ognuna con il suo bagaglio di esperienze e sensibilità ma ci sono argomenti su cui la divisione è solo lo strumento che consente di tenerci ai margini.
Su democrazia, lavoro, servizi, cultura, legalità siamo nelle condizioni di scrivere un nuovo codice di convivenza civile in grado di superare la siepe del presente e portare questo paese verso il futuro.
A Simona e Antonietta un grazie di cuore perchè con la loro vittoria il se non ora quando è ancora più imminente.

Mariarosaria Vitiello
Vice Segretario Provinciale PD Salerno

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