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POTENZA – “Vota Piero, vota Piero, vota Piero”. Il Pd lucano “sfonda” i confini regionali e punta su Piero Fassino (in foto) quale candidato sindaco di Torino per il dopo Chiamparino. Accade anche questo nel Partito democratico delle Primarie comunali. Non bastava che nel capoluogo piemontese la sfida intestina fosse iniziata addirittura ad agosto scorso. No.
A una settimana esatta dal voto delle Primarie torinesi entra in scena anche la “sponsorizzazione” lucana per l’ex segretario dei Ds, Fassino che dovrà vedersela contro un altro candidato del Pd, l’ex diellino Davide Gariglio, il radicale Silvio Viale, l’indipendente (sostenuto dal mondo delle associazioni) Michele Curto e l’esponente di sinistra Gianguido Passoni.
“Opa”, a favore di Fassino da parte di un gran numero di big del Pd di Basilicata, che si è concretizzata con una lettera inviata a tutti i torinesi di origini lucane. Anche quelli che magari si sono trasferiti nella città della Fiat negli anni ’50. Come è accaduto a Michele Moretti che racconta «da Rionero in Vulture mi sono trasferito a Torino nel ’56», «e ora mi è arrivato l’invito a votare Fassino». Nulla di strano tutto sommato, se non fosse che Michele Moretti, oggi presidente del circolo lucano a Torino “Giustino Fortunato” ed ex assessore comunale e regionale piemontese prende le distanze da questo invito e pure con una certa irritazione: «Non non ho mai preso una posizione sulla corsa a
sindaco e poi nella mia carriera politica non sono mai stato appoggiato da nessuno. Tanto meno dai politici della Basilicata». Ma Michele Moretti, nella lettera in cui la maggioranza del Pd di Basilicata, chiede di votare «e far votare» per Fassino, appare tra i firmatari. Anzi è il primo della lista. Prima della senatrice materana Maria Antezza e prima dell’altro senatore Filippo Bubbico. Moretti nega e sbotta: «Io non ho firmato nulla. Figuriamoci. Poi su
Fassino dico sempre che prima ci ha “convinti” della bontà della fusione nel Pd con quelli dell Margherita e oggi corre proprio contro uno ex Dc». E a dirla tutta, Moretti aggiunge: «E poi io nemmeno mi riconosco nel Pd. Sono sempre stato del Psi e voterei per il Pd solo per non far vincere il centrodestra. Ma tappandomi il naso». Naturalmente. Ma la lettera c’è. E la firma pure. L’irritazione però, è sincera. Non è il solo lucano, naturalizzato torinese, a cui la “sponsorizzazione” dei democratici della Basilicata a favore dell’ex
numero diessino non piace. Anche il vicepresidente del consiglio della Regione Piemonte, Roberto Placido è lucano. Anch’egli di Rionero. E non ha gradito la lettera. Nessun commento ufficiale. Al cronista al cellulare ha chiesto di poter non commentare. Non lo ha fatto. Ma non ha gradito “l’intrusione”. Come se Torino fosse “una colonia lucana”. E gli emigrati, partiti 30 o 40 anni fa in cerca di fortuna altrove, considerati voti “sicuri”.

Insomma, in un modo o nell’altro la polemica è scoppiata. Rimane da capire quanto sia utile (nonchè necessaria) una sponsorizzazione a molte centinaia di chilometri considerato che la sfida è per governare una città e un’amministrazione locale. Risulta complesso inoltre, immaginare che democratici della Basilicata, al di là delle tifoserie di filiera, possano conoscere nei dettagli le necessità, i vizi e le virtù dei torinesi e di una delle città più importanti d’Italia che da sola conta più cittadini che l’intera Basilicata.
Ma tant’è. Tra i firmatari oltre ai due senatori, Antezza e Bubbico ci sono le firme del presidente dei Lucani all’estero, Antonio Di Sanza, del presidente della Provincia di Potenza, Piero Lacorazza, del presidente del consiglio regionale, Vincenzo Folino, del sindaco di Potenza, Vito Santarsiero, del vicepresidente del Parlamento europeo, Gianni Pittella, del sindaco di Matera, Salvatore Adduce e del deputato Antonio Luongo.
Ad ogni modo i colonnelli lucani ci provano ad aiutare Piero Fassino con questo messaggio: «Sergio Chiamparino ha guidato Torino con mano sicura e oggi essa non più la “nebbiosa terra di immigrazione” dei nostri padri, ma una bella, moderna, solidale città. E’ nuovamente tornata Capitale. Occorre proseguire su questa strada, innovando dove necessario, promuovendo una nuova classe dirigente. Per questo Piero Fassino punta su una Gran Torino, migliore di quella che molti lucani scelsero come seconda patria, continuando a farla crescere e renderla
una città più democratica e solidale».
Per precisione: la lettera è corredata da una lista di sponsor lucani a favore di Fassino nei quali si leggono i nomi anche dei consiglieri regionali, Luca Braia, Marcello Pittella, Giuseppe D’Alessandro, del deputato Salvatore Margiotta, dell’assessore Erminio Restaino, dell’ex presidente dei Lucani all’estero, Pietro Simonetti e tantissimi altri tra amministratori e dirigenti di partito.

Salvatore Santoro

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