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Sapri Interpiana 2-0
L’Interpiana cade anche a Sapri. I reggini sbattono sul portiere campano e poi vengono puniti. Il Cittanova non riesce a bissare l’impresa di Caserta ottenuta non più tardi due settimane fa ed esce battuto dalla trasferta di Sapri che, di fatto, significa la seconda sconfitta consecutiva dopo quella rimediata tra le mura amiche sette giorni prima contro la capolista Ebolitana. Una sconfitta che ha fatto saltare i nervi in casa calabrese: a fine partita, infatti, alcuni calciatori sarebbero venuti addirittura alle mani durante il rientro negli spogliatoi prima che i dirigenti e l’allenatore Tortelli riportassero la calma all’interno del gruppo. Una sconfitta che dunque rischia di lasciare il segno in casa biancoverde. Non tutto, però, è da buttare. A Sapri, ad esempio, gli uomini di Tortelli hanno disputato un primo tempo alla pari con gli spigolatori, andando molto più vicino al vantaggio rispetto ai cilentani. Poi uno svarione difensivo nella ripresa ha spianato la strada ai locali e per l’Interpiana è stato tutto più difficile. Ma procediamo con ordine. Il tecnico del Sapri Pepe deve fare a meno di Squiteri e Neglia, squalificati, e lancia dal primo minuto De Bellis in coppia con Alizzi, sacrificando Alessandrì al lavoro di seconda punta.

Messina Hinterreggio 1-1
Punito a pochi istanti dall’impresa, in una delle poche disattenzioni difensive di tutta la gara. Peccato che questa sia arrivata all’ultimo assalto disperato del Messina che le aveva provate tutte ma che non era riuscito a pareggiare il gol dell’Hinterreggio. Ce l’ha fatta subito prima del triplice fischio, quando la partita sembrava già finita, grazie ad Orefice che ha risolto una mischia in piena area di rigore, fatto esplodere la gioia del pubblico di casa e tolto all’Hinterreggio tre punti che sarebbero stati preziosissimi e tutto sommato anche meritati. Perchè soprattutto nel primo tempo c’era stata una sola squadra in campo. Il Messina era rimasto quasi a guardare. Ed il vantaggio dell’Hinterreggio era il giusto premio ad una prestazione praticamente impeccabile. Il Messina di Sergio Campolo, reggino purosangue come il presidente Martorano, il responsabile dell’area tecnica Leonardo e tanti altri pezzi della nuova società, ha avuto una reazione nella ripresa, ma c’è voluto l’assalto finale con tanto di portiere nell’area di rigore dell’Hinterreggio per pareggiare un match che sembrava segnato.

Valle grecanica Sambiase 1-3
È un Sambiase che fa sognare. Mandarano, Curcio e Perri stendono la Valle Grecanica. Inutile la rete iniziale dei padroni di casa di Zampagliene. Brillano gli occhi di Erra, cupo Carella come non mai: stessa partita, volti diversi di un pomeriggio vissuto su ritmi da ottovolante. Il derby fra le calabresi giallorosse premia il Sambiase degli sbarbati terribili che sfruttano al meglio gli episodi, chiudono a doppia mandata la difesa, alzano la linea Maginot e fanno sparire i frombolieri di casa in un triangolo delle Bermuda. Punta l’indice contro il direttore di gara, la Valle Grecanica in una sfida ricca di emozioni ed episodi da moviola. Carella sperimenta il debuttante Salvatore Taverniti esterno alto a destra di un inedito 4-2-3-1, con Braione che vince il ballottaggio per il ruolo di terzino destro. Erra opta per l’artiglieria pesante: in attacco spazio a Mandarano e Sicali.

Rossanese Modica 0-0
Una sconfitta ad Acireale ed un pareggio interno col Modica: la Rossanese quasi dilapida quanto di buono sta facendo, seppur la stagione sia ancora lunga. I bizantini, alla fine, pagano la giornata opaca e, soprattutto, l’assenza del “toro” De Lorenzo per squalifica. Uno di quelli che fa reparto da solo, che protegge il pallone, e che fa salire la squadra. Proprio questo manca alla Rossanese, “leggera” in attacco, sprecona a centrocampo, abbastanza ordinata in difesa, al cospetto di un Modica giunto a Rossano col chiaro intento di tornarsene a casa con un punticino che vale oro, in uno scontro diretto. Il tutto, in una partita brutta, senza costrutto, senza emozione alcuna. Colle è costretto ai salti mortali carpiati per organizzare la linea offensiva. Nel 4-2-3-1 è Orlando il terminale del gioco con Vezzoli trequartista. Il buon “Giamba” fa quel che può ma non ha la fisicità di De Lorenzo. Si applica, svaria, ma è troppo lontano dalla porta. Il Modica, architettato col 4-4-2 da Dima Ruggiano si difende ordinatamente e conclude una sola volta in porta, come i bizantini. Che prendono la mira, chiamando Falco all’intervento in due tempi, nelle prime battute di gioco grazie a Cristaldi che poco più tardi è costretto ad uscire anzitempo dopo uno scontro proprio col pipelet ospite (a fine partita il diggì Apa riferisce della rottura della tibia diagnosticata in ospedale). Al posto dello sfortunatissimo Cristaldi entra Vasso e l’assetto tattico non mutua.

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