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La Fabbrica delle Donne per la Rivoluzione Gentile di Cosenza ha annunciato l’adesione alla manifestazione in difesa della dignità delle donne del 13 febbraio «Se non ora, quando» ed ha reso noto che domenica prossima, alle 10 è in programma un sit-in in piazza XI settembre per una «Giornata partigiana delle donne». Nel corso dell’iniziativa, è scritto in un comunicato, ci sarà «la lettura dell’elenco ‘Se non ora quando: la giornata partigiana delle donne’ a cura della Fabbrica delle Donne per la Rivoluzione Gentile di Cosenza, gli interventi di donne singole e/o rappresentanti di gruppi, associazioni, comitati pari opportunità, la proiezione dello spot-video ‘Se non ora quando’ della rete nazionale delle donne promotrici della giornata di mobilitazione nazionale, l’esibizione di artiste e artisti di strada e l’iniziativa ‘Porta un libro’ per fare insieme un monumento alla mente pensante delle donne contro il baratro di incultura in cui è precipitato il nostro Paese».
«Tutto ciò – è scritto nella nota – perchè vogliamo di nuovo ‘mettere al mondo il mondo’, riappropriandoci delle nostre consapevolezze, affidandoci l’una all’altra, ricostituendo la nostra prorompente soggettività. Il cammino è lungo, ma il cambiamento è già in quello che quotidianamente da oggi in poi faremo di nuovo insieme».
Eva Catizone, della presidenza nazionale di Sel, in vista del sit in ha dichiarato: «Nella colta e intelligente Cosenza il tratto identitario distintivo saranno i libri, la cultura diffusa, la conoscenza, la creatività». «Il nostro logo – ha aggiunto – sarà: ‘Porta un libro con te’. Sicchè, nella città di Telesio dove, per come già raccontava Casanova nelle Memorie, non mancano ‘belle donne e persone non prive di cultura’, saremo in piazza anche per dire che solo una rivoluzione culturale ci salverà. Che c’è bisogno d’una nuova grammatica delle donne da cui poter ripartire per un’Italia migliore.
Oggi che la pornografia è al potere ri-prendiamoci la dignità dei nostri corpi e delle nostre intelligenze, della nostre culture e della nostra storie, delle nostre sensibilità e della nostra esistenza. Ri-prendiamoci il nostro tempo e il nostro spazio. Usciamo dai nostri silenzi e sventoliamo con orgoglio i nostri libri che simboleggiano le nostre coscienze. Che rappresentano il potere della nostra fantasia contro quella pornografia che oggi è al potere».
«Anche a Cosenza – ha sostenuto Eva Catizone – città libertaria del Mezzogiorno che nella sua storia, antica e recente, ha sempre praticato la cultura del dissenso e della disubbidienza, le donne saranno in piazza per dire ‘Se non ora, Quando?’. In una fase tristissima del Paese caratterizzata da una in/cultura sulle donne, ridotte a merce, piegate ad una logica mercantile, che s’accompagna a pratiche politiche diffuse di chi ci governa segnate dal degrado e dalla corruzione, sarà importante dare voce alla nostra insorgenza collettiva. Se dalle piazze italiane arriverà un segnale di donne in rivolta, d’una insorgenza pacifica, non violenta e intrisa d’indignazione pubblica, allora un altro passo importante sarà fatto sul cammino della piena consapevolezza del nostro esser donne».
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