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I carabinieri al termine di un’indagine avviata dal mese di dicembre e coordinata dalla procura della repubblica presso il tribunale di Vibo Valentia,
avrebbero accertato che numerosi dipendenti dell’Azienda sanitaria provinciale di Vibo Valentia, in servizio nel settore veterinaria, si assentavano o si allontanavano dal proprio posto di lavoro ogni giorno anche per ore.
L’operazione antiassenteismo, ha colpito dieci persone che sono finite in manette, e poste tutte agli arresti domiciliari: Si tratta di 8 veterinari e di due impiegati. Altre sei persone sono indagate. Gli arrestati sono Mario Mazzeo, 61 anni, medico veterinario, consigliere comunale e capogruppo del Pdl al comune di Vibo; Chiarina Crispelli, 47 anni; Enzo Carnovale, 54 anni; Domenico Cocciolo, 46 anni; Giuseppe Parisi, 56 anni, Domenico Piraino, 59 anni; Stefania Mazzeo, 46 anni; Maria Loreta Parisi, 54, impiegata; Giuseppe Loiacono, 61 anni, pure impiegato.

COINVOLTO CAPOGRUPPO DEL PDL IN COMUNE
C’è anche il capogruppo del Pdl nel Comune di Vibo Valentia, Mario Mazzeo, di 61 anni, coinvolto nella vicenda nella sua qualità di veterinario, tra i dieci dipendenti dell’Azienda sanitaria provinciale arrestati con l’accusa di assenteismo. Mazzeo è stato arrestato insieme ad altri sette medici veterinari e due impiegati amministrativi. Gli indagati nell’inchiesta sono, complessivamente, 16.
Due degli arrestati, secondo quanto documentato dalle riprese video effettuate dagli investigatori e secondo quanto è emerso dalle intercettazioni ambientali, timbravano i cartellini per otto persone contemporaneamente. Gli arrestati si allontanavano dal posto di lavoro chi per fare la spesa, chi per accompagnare i figli a scuola e chi per occuparsi della ristrutturazione della casa al mare. Dalle indagini è emerso inoltre che alcuni dei veterinari arrestati gestivano, nelle ore d’ufficio, i loro ambulatori privati.

L’INCHIESTA
I militari della Stazione Carabinieri di Vibo Valentia e del N.O.R.M. avrebbero avviato le indagini in quanto non sarebbero più volte riusciti a rintracciare gli oltre 31 dipendenti tra veterinari ed impiegati in forza all’A.S.P. del capoluogo. Così hanno piazzato dentro gli uffici del settore veterinaria del capoluogo una serie di telecamere per monitorare le entrate e le uscite dei medici che, inspiegabilmente, poco dopo le 8 di ogni giorno, si dissolvevano nel nulla senza lasciare traccia sino all’ora di smontare.
Per oltre due mesi i Carabinieri, sotto la direzione della Procura della Repubblica del Tribunale di Vibo Valentia, hanno seguito i movimenti di tutti gli impiegati pubblici ed in certi casi avvenivano delle vere e proprie turnazioni per la timbratura dei cartellini, in maniera organizzata tra i dipendenti; ogni giorno, uno di loro provvedeva a vidimare anche 8 o 10 cartellini marcatempo per i propri colleghi, nascondendoli poi su di un armadio dell’ufficio. E così i dipendenti-assenti potevano svolgere attività o impegni personali. Addirittura, secondo le indagini, due coniugi si erano organizzati in maniera tale che uno solo di loro si presentava a lavoro provvedendo a timbrare i badge del consorte che, tranquillamente, poteva attendere alle faccende domestiche percependo lo stipendio pubblico senza nemmeno dover uscire di casa.
Dipendenti dunque, che invece di lavorare, si recavano a fare la spesa, accompagnavano i figli a scuola, facevano shopping, ristrutturavano le case al mare, il tutto a spese dei contribuenti che invano li attendevano a lavoro.
Praticamente nessuno era presente in ufficio e decine di persone attendevano senza speranza per giorni di poter parlare con qualche veterinario.
E così i carabinieri sono intervenuti, sorprendendo in flagranza di reato ben 10 dipendenti che si erano allontanati senza autorizzazione.

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