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Si è dimesso il consigliere regionale Santi Zappalà, arrestato a dicembre con l’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa. I suoi legali, considerando pure che il politico è tuttora in custodia cautelare in carcere, hanno preferito far pervenire alla presidenza del consiglio regionale le dimissioni. A difendere Zappalà sono gli avvocati Antonino Cura e Francesco Albanese. Nella lettera, firmata dal legale, non sono spiegate le motivazioni della decisione, ma è scritto chiaramente che è irrevocabile. Nel dicembre scorso Zappalà è stato arrestato con l’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa nell’ambito dell’operazione Reale 3, condotta dai carabinieri del Ros e del Comando provinciale di Reggio Calabria su direttive della Direzione distrettuale antimafia, nella quale sono coinvolte altre 11 persone, tra cui quattro candidati non eletti all’assemblea calabrese. Ora il Consiglio regionale dovrà prendere atto delle dimissioni di Zappalà e provvedere alla surroga con il primo dei non eletti che è Gesuele Vilasi (tuttora consigliere comunale di maggioranza al Comune di Reggio).
L’accusa per l’ex consigliere regionale resta grave, anche se il 12 gennaio scorso il tribunale del Riesame di Reggio ha annullato la parte di ordinanza con cui la Dda contestava al consigliere regionale il concorso esterno in associazione mafiosa. Per il politico resta l’accusa di voto di scambio.

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