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Resteranno agli arresti domicialiari il sindaco Nicola Lopatriello, l’assessore ai lavori pubblici Cosimo Ierone, il direttore dell’economato Felice Latronico, imprenditori e intermediari coinvolti nell’inchiesta sul “sistema Policoro”. Lo ha deciso il Tribunale del riesame di Potenza presieduto da Gerardina Romaniello, assistita da Ivana Salvatore e Federica Villano. Tornano i libertà soltanto in due: i fratelli Giovanni e Piermaria Lista, cognati di Lopatriello. Le motivazioni verranno rese note solo nei prossimi giorni. L’indagine condotta dai militari della guardia di finanza ha messo a fuoco i retroscena degli appalti per la fornitura di lampade a risparmio energetico, tipo “led”, per l’illuminazione del comune di Policoro. Lopatriello e gli altri sono accusati di corruzione per aver intascato una mazzetta da quattromila euro che sarebbero stati l’antipasto di una tangente più grossa concordata con gli imprenditori interessati.
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