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UN RICORSO al Tribunale amministrativo per sospendere gli effetti del provvedimento a firma del comandante della polizia municipale che dispone «l’immediata cessazione dell’attività svolta in difetto di autorizzazione», fintanto che non verrà deciso se annullarlo una volta per tutte. Un secondo ricorso al sindaco Santarsiero perchè valuti lui stesso se ritirare il provvedimento in via di autotutela dell’amministrazione comunale, per evitare il rischio di pagare danni e spese legali. Sicuri del fatto loro, i soci del Circolo letterario di corso Garibaldi intanto hanno deciso che da venerdì riprenderanno gli eventi live. Hanno anche appeso all’ingresso un manifesto con le loro ragioni. Si parte con Giuliano Dottori, un cantautore che presenterà il suo nuovo disco intitolato “Fantasmi”. Sempre che qualcuno non decida di guastare la festa, perchè il circolo letterario o Arcicaffè (si dice in tutti e due i modi) dalla sua oltre alle polemiche, e i pienoni delle migliori serate, ha già accumulato almeno un altro invidiabile primato: «trenta controlli in un solo mese e, addirittura, cinque nello stesso giorno da parte di tutte le Autorità (finanza, carabinieri, polizia e vigili urbani), senza aver avuto alcuna contestazione di sorta».
Sta tutto nelle pagine depositate al Tar dove si ripercorre in breve la faccenda. Il giorno della vigilia di Natale alcuni agenti della polizia municipale e della polizia di stato «effettuavano un sopralluogo presso la sede dell’Associazione di promozione sociale denominata “Circolo Arci Caffè Letterario Potenza” (…) al termine del quale redigevano un verbale nel quale contestavano l’esercizio di un pubblico spettacolo senza la prescritta licenza. Successivamente, il dirigente dell’Unità di direzione polizia municipale – servizio di polizia amministrativa -, a seguito del suddetto verbale di accertamento, emanava il provvedimento di “immediata cessazione dell’attività svolta in difetto di autorizzazione” notificato in data 26 gennaio». Da allora niente più eventi dal vivo in via di precauzione». Ma l’avvocato Luigi Claps contesta che «i rilievi contenuti nel provvedimento impugnato (la presenza di circa trecento persone ed il contemporaneo svolgersi di un pubblico spettacolo) sono formulati in maniera del tutto generica. In particolare, non è dato sapere sulla base di quali elementi gli accertatori abbiano qualificato l’intrattenimento come pubblico spettacolo e se abbiano o meno proceduto al conteggio delle persone presenti, né se queste ultime si trovavano all’interno o all’esterno del locale. Ammesso pure che il numero delle presunte presenze sia effettivo e non si sia trattato di una suggestione visiva, nel provvedimento non è data menzione se i verbalizzanti abbiano o meno controllato se gli avventori erano o no in possesso della tessera di appartenenza al circolo; così come non vi è menzione di un eventuale pagamento di biglietto o di eventuali pubblicità all’esterno dei locali e di quant’altro utile per poter qualificare l’intrattenimento musicale che si stava svolgendo in “pubblico spettacolo”». In definitiva: «l’Amministrazione ha operato senza consentire al ricorrente di rappresentare le ragioni dell’Associazione ovvero di chiarire i fatti, prima dell’adozione del provvedimento impugnato». Parola ai giudici quindi. Nel frattempo la regola non scritta è la stessa della canzone: the show must go on.
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