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L’assemblea dei soci dell’Associazione provinciale allevatori di Matera, riunitasi nei giorni scorsi, ad ampia maggioranza ha dato il via libera alla riorganizzazione del sistema allevatori in Basilicata. Era l’ultimo tassello che mancava per il completamento dell’indirizzo politico agli organismi deputati ad avviare l’iter della costituzione dell’ARA (Associazione regionale allevatori) che prenderà il posto delle due APA di Potenza e di Matera. Infatti, il Direttivo provinciale si era già espresso a favore di questo percorso così come lo avevano già fatto in precedenza l’Assemblea e il Direttivo dell’APA di Potenza.
Ampia è stata la partecipazione degli allevatori e dei rappresentanti delle Organizzazioni Professionali Agricole.
E’ stato ricordato come la riorganizzazione persegua l’obiettivo di razionalizzare la spesa, qualificare ulteriormente i servizi, mantenendo la rappresentanza dei territori e la continuità degli attuali servizi in tutti gli allevamenti. In Italia questo è un processo già in fase avanzata di realizzazione in tutte le regioni. Ricordiamo che il modello base del progetto di riorganizzazione del sistema è stato approvato, in data 12 Marzo 2009, dall’Assemblea dell’Associazione Italiana Allevatori e prevede che, a livello regionale, sia presente un’unica struttura organizzativa di primo grado, che opera mantenendo i presidi territoriali esistenti e quindi realizza il duplice obiettivo di un contenimento dei costi di gestione e della salvaguardia occupazionale, mantenendo l’operatività territoriale. Il processo di riorganizzazione si propone quindi il raggiungimento degli obiettivi prioritari del sistema: mantenimento del presidio operativo e associazionistico; riduzione dei costi e riqualificazione dei servizi verso le imprese zootecniche; conquista della fiducia del consumatore verso il prodotto “made in Italy” e specificamente “made in Basilicata”; estensione dei servizi presso tutte le imprese zootecniche; armonizzazione della presenza dell’allevamento sul territorio nel rispetto dell’ambiente; aumento del tasso di auto approvvigionamento dei prodotti zootecnici; conciliazione delle esigenze di sicurezza alimentare e benessere animale con la redditività dell’impresa; allargamento delle competenze alle nuove richieste in ordine alla sicurezza alimentare, al benessere animale, alla tracciabilità; integrazione delle attività di miglioramento genetico con le attività di assistenza tecnica.
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