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A Melfi i ragazzi di Tonino Aloi sono davvero crollati ed era inevitabile per la giovane formazione, mentre soci (ormai ex) e società, in questo momento, sono interessati a trovare la migliore soluzione possibile per tentare di salvare titolo sportivo e affiliazione. Inoltre c’è da guardarsi intorno per valutare le attenzioni di eventuali gruppi imprenditoriali che potrebbero essere interessati alla società giallorossa. La crisi finanziaria, dopotutto, non dà spazio a scelte condivise e condivisibili. Quello che dovrebbe interessare più di ogni altra cosa, è la solo la squadra che scende in campo, la maglia, i colori. Oggi, invece, sempre in nome dell’orgoglio, la città attende che si arrivi ad una soluzione che garantisca un futuro diverso. Oggi è il giorno in cui la società formalizzerà, per mano dei suoi legali, il ricorso al fallimento. Una procedura prevista dalla legge fallimentare (articolo 6). Una prassi anomala considerato che il ricorso, di solito, lo propongono i creditori o il pubblico ministero. Le aspettative della società sono quelle di vedersi concedere l’esercizio provvisorio per poter concludere il campionato. Una circostanza, questa, che prescinde dalla dichiarazione di fallimento e che consentirebbe di tutelare il titolo sportivo ed il parco giocatori. A questo c’è da aggiungere il premio per il minutaggio previsto dalla Federazione che, conti alla mano, dovrebbe portare nelle casse della società, a fine campionato, poco meno di centomila euro. L’unico problema è quello di reperire i soldi necessari per le spese di gestione (circa settantamila euro). Se tutto va bene, se ne saprà di più nelle prossime settimane mentre, l’udienza per la dichiarazione di fallimento potrebbe essere fissata anche entro questo mese di febbraio.
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