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Finisce con l’Andreoli Latina festante per la vittoria, tanto importante quanto meritata, e il Tonno Callipo Vibo a leccarsi le ferite nell’attesa, e nella speranza, di un profondo esame di coscienza e un sereno mea culpa. Nella vittoria dei laziali sul parquet del palaScoppa i meriti di Kovacevic fanno coppia con i demeriti dei giocatori del Tonno Callipo. «Quando non si gioca a pallavolo è normale che si perda», dirà a fine partita il tecnico dei giallorossi Vincenzo Di Pinto. E come dargli torto.
Dopo un primo set dove tutto filava liscio come l’olio (grazie soprattutto a Vincenzo Simeonov strepitoso in questo parziale) la squadra di casa smarriva i fondamentali più semplici su cui poggia tutto il ritmo del gioco di squadra: coperture approssimative e spesso inesistenti, difesa non perfettamente posizionata, appoggi semplici errati che non appartengono a questa categoria. E allora tutto il meccanismo di gioco, i sincronismi vacillano e si perde in fiducia permettendo agli avversari di caricarsi. Questo è successo al Tonno, con l’aggiunta di un paio di rotazioni dove si soffre maledettamente: P3 e P4 con Simeonov in seconda linea e Rivera in prima. Con la ricezione che non arriva puntuale per Coscione e compagni sono dolori. Insomma, un Tonno che non è piaciuto e non è piaciuto sicuramente nemmeno al suo allenatore e ai suoi dirigenti
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