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POTENZA – E venne il giorno. Del conclave. Del seminario. Della riunione dei big. O come si sono sforzati a chiarire gli stessi organizzatori una riunione della Direzione del Pd di Basilicata allargata al gruppo dei consiglieri regionali guidati da Viti. Sta di fatto, che l’appuntamento, la cui sola attesa ha innescato un lungo e approfondito dibattito ha “finalmente” luogo.
Radio Fante annuncia una relazione del segretario Speranza che chiama a modificare condotta sia al Partito che alla Giunta.
L’artefice della giornata non vuole rimanere nella palude. Come nella palude non vuole rimanere il capogruppo del Partito democratico alla Regione Basilicata, Vincenzo Viti, che non ha nascosto l’orgoglio di essere il coideatore dell’evento.
Un seminario che però, al di là anche delle polemiche e degli approfondimenti che ne hanno contraddistinto la vigilia, ha un compito complesso. Ricomporre il quadro interno che ha mostrato troppe fibrillazioni intestine tra i “colonnelli” del Pd lucano e offrire delle risposte chiare agli elettori, ai partiti alleati e in genere a tutta l’opinione pubblica su come immagina il futuro della Basilicata il maggior partito del centrosinistra.
Per questo Speranza si gioca il “bonus” dei due economisti di livello nazionale (Giannola e Bianchi entrambi della Svimez) più l’economista lucano Nino D’Agostino (invitato dell’ultima ora) che da ospiti spiegheranno ai big lucani del Pd le insidie e le trappole del Federalismo e i necessari “aggiustamenti” programmatici e della macchina burocratica lucana per sperare in un futuro migliore. Sì perchè, nonostante tutto, anche quelli del Pd di Basilicata – che hanno vinto le ultime elezioni a mani basse con De Filippo riconfermato e che hanno probabilmente un pò troppo indugiato sulla comodità degli allori – hanno dovuto ammettere che così non non si va lontano. Sia per la crisi economica che non accenna a mostrare i titoli di coda e sia per una questione “morale” che è esplosa e che coinvolge i livelli più alti delle istituzioni lucane e i loro “inquilini”.
Ma non basteranno le ricette degli esperti e le buone volontà. Il Pd dal seminario di oggi deve uscire più forte. Più determinato. La sfida Speranza l’ha accettata. Se l’è caricata sulle spalle. In questo modo però, gli occhi sono tutti puntati a Rifreddo. Sia tecnicamente, perchè il dibattito sarà trasmesso via web in diretta dalle piattaforme digitali del Pd di Basilicata, e sia perchè al seminario guardano con interesse tutti gli alleati di centrosinistra e tutti gli iscritti del Pd stesso a cui non è stata offerta la possibilità di partecipare direttamente. Proteste da questo punto di vista non ne sono mancate. Così come non sono mancate le “rassicurazioni” di Viti e poi di Ignazio Petrone che si sono prodigati a spiegare che il conclave è solo il momento di partenza: sono state già annunciate perciò assemblee territoriali con tutti gli iscritti a partire dalle riflessioni che emergeranno dalla Direzione seminariale.
Ma è ovvio che la mente del Pd è tutta a Rifreddo. Sono loro, da De Filippo a Folino, a Bubbico a Pittella e ancora Margiotta, Santarsiero, Chiurazzi, Antezza, Adduce, Luongo che devono dimostrare con i fatti di essere capaci di spazzare le nubi e mostrare un’orizzonte più sereno. Fuori e dentro il partito. Fuori e dentro il Palazzo.
Salvatore Santoro
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