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Stato di agitazione nell’assistenza farmaceutica, deliberato da Federfarma Catanzaro che ha anche deciso la chiusura volontaria di tutte le Farmacie della Provincia operanti nel territorio di competenza della Azienda Sanitaria provinciale, per l’intera giornata dell’8 febbraio prossimo, «ad eccezione delle farmacie tenute ad espletare servizio continuativo in base ai turni determinati in base alla normativa vigente dalle diverse Aziende Sanitarie territorialmente competenti.
Tale agitazione – si legge in un documento – è il preludio di uno sciopero di portata regionale che, che nella stessa data, porterà alla mobilitazione anche Federfarma Cosenza e Federfarma Crotone. Compiuta l’agitazione – continua il comuniacto –, nell’ipotesi in cui il ritardo nei pagamenti dovesse ulteriormente perdurare, è intenzione dei farmacisti della provincia di Catanzaro attivarsi nel senso dell’assistenza indiretta, misura estrema che sarà realizzata se il rimborso del costo dei farmaci erogati dovesse essere ulteriormente rimandato».
Secondo Federfarma, «persiste a danno delle farmacie private l’ingente ritardo dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Catanzaro, nei pagamenti degli importi dovuti per l’erogazione dei farmaci ai cittadini in regime di convenzione con il Servizio Sanitario Nazionale. Tale ritardo, attualmente assestato sui sei mesi, – si fa rilevare – rappresenta una seria minaccia alla sopravvivenza di alcune farmacie del territorio ed, al contempo, all’intero sistema farmaceutico che si fonda su un regolare meccanismo di pagamento previsto da una convenzione nazionale, da troppo tempo puntualmente disattesa dall’ASP del territorio.
I farmacisti della Provincia di Catanzaro, stanchi di assistere alla grave violazione di legge posta in essere dalla Parte pubblica, per la quale stanno già attivando i necessari meccanismi giudiziari, denunciano l’assoluto e palese disinteresse dei responsabili dell’Azienda, manifestatosi dapprima con il diniego di qualsivoglia forma di confronto e concertazione con Federfarma Catanzaro, diniego, peraltro, tacitamente inteso dall’Associazione dei farmacisti, attesa la mancanza della benchè minima risposta, ufficiale e non, da parte dell’odierno rappresentante dell’ASP di Catanzaro; in seguito, – si evidenzia – non prendendo parte e senza inviare qualificati delegati, all’udienza tenutasi dinanzi al Prefetto di Catanzaro, il 20 gennaio scorso, per la quale vi era stata una formale convocazione, prevista dalla legge sullo sciopero nei servizi pubblici essenziali per indurre le parti alla conciliazione e scongiurare quanto più possibile l’astensione collettiva».

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