L'ospedale di Vibo Valentia
2 minuti per la letturaUNA lettera aperta per ringraziare tutti quei cittadini che sono stati concretamente vicini a quanti quotidianamente affrontano l’emergenza del Coronavirus all’ospedale Jazzolino.
L’hanno diffusa gli infermieri, unitamente al personale di supporto, dell’Unità operativa “Obi Covid” del nosocomio cittadino i quali da qualche settimana si trovano in prima linea ad affrontare l’attuale emergenza sanitaria: «Sentiamo il dovere di segnalare la vicinanza che la gente del Vibonese, spontaneamente, ci sta dimostrando. A tal proposito desideriamo esprimere un caloroso ringraziamento per la grande generosità e lo spirito di solidarietà che concretamente ci è stato dimostrato, con invio di presìdi e attrezzature sanitarie, fondamentali per la nostra sicurezza e per la qualità dell’assistenza ai nostri pazienti».
Il grande cuore dei vibonesi si è estrinsecato nella consegna agli infermieri di mascherine, prodotte artigianalmente, che essi stanno distribuendo alla popolazione, «sicuramente utili perché permetteranno di ridurre il rischio di contagio. Al riguardo vogliamo ringraziare le ditte “Domy Tessile di San Calogero” e “Sharon cuscini di Mileto”».
Un altro grazie viene rivolto a Giuseppe, un giovane, che insieme alla comunità pizzonese, ha donato centinaia di divise monouso. «Altre ci sono state donate dal “Centroagriedil di Limbadi”, mentre tanti singoli cittadini ci hanno donato visiere ed occhiali protettivi. Da parte sua il noto conduttore televisivo Marco Renzi, avendo appreso delle difficoltà che avevamo a comunicare tra di noi (tra ambiente sporco e pulito), ci ha consegnato personalmente degli utilissimi walkie talkie».
Ed ancora: un contributo importantissimo, è giunto dalla parrocchia San Filippo D’Agira e dal Comitato festa di Favelloni che hanno donato due monitor necessari per il controllo dei parametri vitali. «Un grato pensiero va poi anche, in particolare, alla giovanissima Ilenia Iannello, che venuta a conoscenza della necessità di dispositivi di protezione e di altro materiale sanitario, necessari per affrontare questa terribile malattia, ha avviato una raccolta fondi e senza risparmiarsi sta sacrificando, uno dei periodi più belli della sua vita, per dare risposte immediate alle richieste dei vari reparti».
Nella lunga lista delle cose ricevute, aggiungono gli infermieri ed Oss dell’Obi Covid, ci sono inoltre un monitor per il controllo dei parametri vitali, mascherine chirurgiche, calzari monouso, camici monouso, guanti monouso, tre pulsossimetri da dito, uno scaldabiberon, tre termometri, tre coppie di sponde protettive per letto, occhiali e visiere protettivi e tanto altro ancora. «Ancora una volta – pertanto concludono – grazie a tutti per il contributo che avete voluto dare. Questo ci fa sentire che siete realmente vicini a noi».
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