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L’Azienda sanitaria provinciale di Reggio Calabria è stata ammessa quale parte civile nel processo alla parlamentare del Partito democratico, Maria Grazia Laganà (in foto), ed altre quattro persone, accusate a vario titolo di truffa, falso e abuso ai danni dell’ex Azienda sanitaria di Locri.
Maria Grazia Laganà è imputata in qualità di vice direttore sanitario dell’ospedale di Locri, incarico che ricopriva nell’estate del 2005, periodo a cui risalgono i fatti.
Nel processo sono imputati anche Pasquale Rappoccio, rappresentante dell’impresa di fornitura di medicinali Medinex di Reggio Calabria; l’allora direttore amministrativo dell’Asl, Maurizio Marchesi; un funzionario amministrativo dell’ente, Nunzio Papa, e un medico dell’ospedale, Alvina Michelotta.
Nel corso dell’udienza di stamani i giudici del tribunale di Locri hanno ammesso le fonti di prova prodotte dal pubblico ministero, Giuseppe Adornato. Il processo è stato poi aggionato al 14 giugno quando saranno sentiti i primi cinque testi. L’indagine fu avviata nel 2006 dalla guardia di finanza sulla base della relazione del prefetto Basilone, nominato commissario all’Asl di Locri dopo lo scioglimento dell’Azienda disposto all’indomani dell’omicidio del vice presidente del Consiglio regionale, Francesco Fortugno, ucciso nell’ottobre del 2005, e marito di Maria Grazia Laganà.
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