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Ucciso con un colpo alle spalle, Domenico Presta, il 22enne (in foto a sinistra) figlio del latitante Franco, ucciso ieri pomeriggio a colpi d’arma da fuoco nel negozio dalla sorella, a Spezzano Albanese. Un colpo sparato da Aldo De Marco (in foto a destra) in pieno giorno, all’esterno del negozio, con tanta chiarezza che all’esecutore non è restato che consegnarsi ai carabinieri. Tra i due, era noto che non correva buon sangue e l’autore dell’omicidio era conosciuto per i suoi eccessi violenti. Si parla di pessimi rapporti di vicinato, alimentati di continui battibecchi e minacce. Spesso l’oggetto del contendere era il parcheggio della auto davanti ai rispettivi negozi. E ieri pare che a far scatenare la furia cieca di De Marco ci fosse proprio il fatto che l’auto di Presta, una Audi A4, fosse stata posteggiata in corrispondenza dell’ingresso del negozio di De Marco. Il fatto è accaduto ieri intorno alle 18, quando De Marco ha impugnato la pistola è ha fatto fuoco contro la vittima mentre questi stava rientrando nel negozio. Il ragazzo è stato raggiunto da un solo proiettile calibro ventidue sparato a una distanza di circa tre metri. Sul posto ieri sera è immediatamente giunto il pubblico ministero di turno, il sostituto procuratore della Repubblica di Castrovillari, Francesco Pellecchia, che dunque coordinerà le indagini insieme al procuratore capo, Franco Giacomantonio.
L’ARRESTO DI DE MARCO
E’ stato arrestato con l’accusa di omicidio aggravato Aldo De Marco, di 40 anni, l’uomo che ieri ha ucciso a Spezzano Albanese Domenico Presta, il commerciante di 22 anni. Il provvedimento di arresto è stato disposto dal sostituto procuratore della Repubblica di Castrovillari, Francesco Pellecchia. Nel corso dell’interrogatorio di De Marco, tecnico riparatore di elettrodomestici, che è andato avanti per tutta la notte nella caserma dei carabinieri di Spezzano Albanese, sono emersi chiari elementi di colpevolezza a carico dell’uomo. L’arma utilizzata da De Marco, illegalmente detenuta, è una pistola calibro 22, che è stata trovata. Presta, che era il figlio di un latitante e gestiva un negozio plurimarche di abbigliamento, è stato raggiunto alle spalle da due colpi, uno dei quali gli ha perforato il polmone. Nel corso della nottata il magistrato ha anche sentito alcuni testimoni e si è avvalso di un video girato da una telecamera posta nei pressi del luogo del delitto. Tra Presta e De Marco, titolare di un laboratorio per riparazioni elettrodomestici nella stessa zona del paese, secondo quanto emerso dalle indagini, da tempo non scorreva buon sangue e le liti, l’ultima un mese addietro, si erano acuite per problemi legati all’utilizzo di un parcheggio.
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