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STA facendo già discutere il bando recentemente pubblicato dalla Regione Basilicata per due sostituzioni a tempo pieno e determinato (dodici mesi, prorogabili fino a trentasei) presso l’ufficio stampa della Giunta. L’Associazione della Stampa di Basilicata, tramite una nota diffusa agli iscritti, fa sapere che ci sono state “numerose segnalazioni e richieste di chiarimenti” che hanno spinto il presidente Serafino Paternoster a convocare per mercoledì un direttivo “straordinario e urgente, per approfondire i contenuti del bando e esprimere un parere”.
La selezione avverrà sulla base dei titoli e di un colloquio finalizzato ad accertare le competenze dei candidati su tecnica e pratica del giornalismo, sulle norme che regolano la professione, sull’ordinamento giuridico della Pubblica Amministrazione e nell’uso delle principali applicazioni informatiche.
Ma il punto che ha suscitato maggiori interrogativi deriva dall’articolo 5 del bando sui requisiti di partecipazione. Il concorso è aperto ai giornalisti professionisti e pubblicisti, non per forza residenti in Basilicata. Ma se per i professionisti non sono presenti sub condizioni, la barriera all’accesso costruita per i soli pubblicisti è significativa e fa discutere. E’ necessario – si legge – “aver prestato attività giornalistica con rapporto di lavoro subordinato a carattere giornalistico, a tempo pieno, per almeno tre anni alle dipendenze di datori di lavoro pubblici o privati”. Il sindacato di categoria elaborerà una propria posizione anche e soprattutto in risposta ai colleghi – e non sono pochi – che intravvedono nella strutturazione del bando profili discriminatori per chi svolge quotidianamente il lavoro sul campo con la sola tutela di un contratto di collaborazione.

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