I carabinieri di Mileto
2 minuti per la letturaVIBO VALENTIA – Svolta nell’omicidio Francesco Palmieri ucciso ieri sera intorno alle 22 (LEGGI). Secondo gli investigatori coordinati dal Procuratore capo Camillo Falvo sarebbe stato il cugino, Nicola Polito (nella foto), 33 anni, a premere il grilletto del fucile calibro 12 attingendo il congiunto alla testa.
Un colpo secco, esploso da poca distanza che non ha lasciato scampo alla vittima il cui corpo è stato rinvenuto riverso sul terreno in una pozza di sangue nei pressi della Villa della Gioia, la costruzione dedicata alla mistica Natuzza Evolo.
Paravati di Mileto è stato dunque il teatro di un efferato delitto sul quale, pur in presenza di un provvedimento di fermo, stanno continuando ad indagare i carabinieri della Sezione Operativa della Compagnia di Vibo Valentia, del Nucleo Investigativo e della Stazione di Mileto.
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L’attenzione degli investigatori si è focalizzata sulla figura dell’indagato già nell’immediatezza del fatto, tant’è che lo stesso sarebbe stato prelevato nottetempo dagli uomini dell’Arma dalla propria abitazione e portato in caserma per essere sottoposto ad interrogatorio da parte del procuratore Falvo e dal sostituto Concettina Iannazzo.
Ad attivare i soccorsi, sarebbe stato lo stesso Polito, la cui versione non ha convinto gli investigatori, che fin dalle prime battute, grazie ad una precisa ricognizione informativa dei militari della Stazione di Mileto, giunti immediatamente sul per preservare la scena del crimine e raccogliere i primi spunti investigativi.
Le successive, mirate perquisizioni hanno consentito di rinvenire, occultata in un’abitazione nella disponibilità del fermato, la presunta arma del delitto, un fucile calibro 12 con matricola punzonata e 27 cartucce analoghe a quella utilizzata per l’azione delittuosa. Nella circostanza, è stato rinvenuto e sequestrato un panetto di hashish del peso di 163,50 grammi. Proprio un debito non saldato per l’acquisto di droga potrebbe essere il movente.
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