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Protesta a Rosarno da parte degli abitanti di contrada Testa dell’Acqua, dove dovrebbe sorgere il campo d’accoglienza provvisorio per 120 immigrati ospitati nei moduli prefabbricati forniti dalla Protezione civile regionale. I promotori della protesta non vogliono che venga realizzato il campo nelle vicinanze delle loro abitazioni e chiedono al Comune di individuare un altro sito per la realizzazione della struttura. Sul posto si è recato il sindaco, Elisabetta Tripodi (nella foto) con l’intento di trovare una mediazione con i promotori della protesta. Il sito in cui realizzare il campo provvisorio è stato individuato dal Comune, dalla Protezione civile e dalla Regione Calabria. La struttura per immigrati di contrada Testa dell’Acqua resterà attiva fino a quando non verrà realizzato il Centro d’accoglienza definitivo, con un finanziamento del Ministero dell’Interno, in un terreno confiscato alla ‘ndrangheta in una zona più periferica di Rosarno ed i cui lavori sono stati già appaltati.
Intanto a Rosarno, sono arrivati i primi sei container abitativi di cui è in corso l’intallazione nel campo che ospiterà un centinaio di migranti nella terza area industriale di Rosarno, nel reggino. All’arrivo dei primi moduli abitativi, una decina di cittadini residenti nella zona hanno tentato di ostacolare l’entrata dei container, ma la polizia, senza troppo sforzo, è riuscita a riportare la situazione alla normalità. Il sito in cui è stato deciso la costruzione del campo di accoglienza è stato individuato dal comune di Rosarno in accordo con la Regione Calabria e la Protezione civile. In tutto, nell’area di proprietà dell’Asi, saranno impiantati 20 container che ospiteranno 120 immigrati stagionali, mentre il comune di Rosarno provvederà ad installare i bagni chimici e le docce.

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