Cosenza, inchiesta “All Included” reggono le accuse del pm. A giudizio 50 persone

L’inchiesta “All Included”, esplosa lo scorso febbraio, ha portato alla luce un’organizzazione dedita alle truffe ai danni delle compagnie di assicurazioni. Tra gli indagati risultano diversi medici, avvocati, periti, tutti organizzati fra loro, secondo l’accusa, per truffare le compagnie assicurative mettendo in piedi i falsi incidenti, ognuno con un proprio ruolo: gli avvocati procuravano i falsi incidentati e spesso anche falsi testimoni; imedici prescrivevano diagnosi fasulle o “pompate”, i titolari di studi di riabilitazione certificati per prestazioni sanitarie mai eseguite.
Ieri mattina davanti al gup De Dedda si è conclusa la fase dell’udienza preliminare con le ultime discussioni degli avvocati Laura Gaetano, Franco Sammarco, Franz Caruso e Ernesto d’Ippolito, poi il giudice si è ritirato per decidere circa il rinvio a giudizio.
Sono soltanto dieci, su 137 indagati, le persone prosciolte: Rosalbino Fuorivia, 30 anni di Cosenza; Marco Pupo, 30 anni di Spezzano della Sila; Giuseppe Stellato, 57 anni di Rende, perchè il fatto non costituisce reato; Adele Sonia Russo, 38 anni di Luzzi e Sarina Celico, 51 anni di Luzzi, perchè il fatto non sussiste. Ancora: Mario Bruno, 55 anni di Rende, per non aver commesso il fatto; Giovanna Debilio, 54 anni di Cosenza e Michele Mazzei, 25 anni di Cosenza per non aver commesso il fatto e Giovanni Spina, 59 anni di Rende perchè il fatto non sussiste. Ultimo proscioglimento per Anthony Martin Filardi, 45 anni di Cosenza.
Per tutti gli altri indagati il gup ha deciso il rinvio a giudizio.
Figura centrale nella vicenda secondo gli inquirenti è quella di Alessandro Mandolito e gli avvocati Patrik De Maddis e Cesare De Cicco.
Adesso si attende il dibattimento, fissato per il 10 marzo. L’udienza di ieri, infine, ha previsto anche l’ammissione di una decina di parti civili, ovvero le assicurazioni raggirate, che ora chiedono il risarcimento dei danni.