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di SALVATORE SANTORO
La domanda a cui non è stato risposto durante la conferenza di De Filippo per il consueto consuntivo di fine anni. “Ma se cambiano gli scenari nazionali che accade nella giunta con gli assessori Mazzocco e Mancusi?”. Legittimo immaginare che qualcosa accada anche in Basilicata se a Roma l’Udc di Casini che in Basilicata è guidata dal segretario regionale Agatino Mancusi (anche assessore all’ambiente nella squadra di De Filippo) decide di far di nuovo alleanza con Silvio Berlusconi. E lo stesso vale anche per l’Api di Rutelli che in Basilicata è “comandata” dall’assessore all’agricoltura Vilma Mazzocco. L’ex sindaco di Roma è lanciatissimo a formare il Terzo polo insieme allo stesso Casini. In Basilicata però, sia l’Api (che in tutto il territorio nazionale conta una manciata di rappresentanti regionali) che l’Udc alle scorse regionali hanno sostenuto De Filippo per la cavalcante vincente contro il Pdl di Pagliuca. E questo aiuto è stato ben “remunerato” dal Pd e da De Filippo in termini di poltrone da assessori. Con buona pace delle forze della sinistra presenti in consiglio (Sel e Psi) con Giannino Romaniello e Rocco Vita che non sono entrati nell’esecutivo. La questione però non è stata rimossa. Magari rimandata. E proprio il cambio delle alleanze nazionali potrebbe rilanciare le fibrillazioni a sinistra in Basilicata. Questo lo sa sia De Filippo che gli stessi Mancusi e Mazzocco. Per questo alla domanda del cronista “meglio fare spallucce” e cambiare discorso parlando magari dello “scomodo” argomento delle inchieste giudiziarie. Insomma chi guida la Regione non vuol certo “fasciarsi la testa” prima del tempo. Ma resta la domanda: ci sarà un rimpasto se l’Udc abbraccia di nuovo Berlusconi o fonda un polo alternativo al centrosinistra? Non c’è risposta. Non resta che aspettare.
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