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di ROBERTO MIRIELLO
MATERA – Stagione 2010/2011. L’anno del terremoto cestistico dilettantistico, così verrà ricordato negli annali del basket, regole e regolamenti hanno dato luogo a incertezze sulle programmazioni societarie, ammesso che qualcuna ne abbia fatto uso, comunque i campionati hanno fatto già metà del loro cammino e si potrebbero fare delle considerazioni con dati di fatto reali. Nel Campionato di serie A dilettanti come da pronostico le prime posizioni sono occupate da Ruvo, Ostuni, Trapani, Ferentino, un gruppone al seguito, tra queste il Matera, ed il gruppone dei ritardatari, tra questi il Potenza.
Passiamo adesso in maniera più analitica alle nostre squadre.
Matera: premiata la scelta del rinnovamento, alzare la media punti (una volta critica primaria) ha portato buoni frutti ma la tranquillità è ancora lontana, con 0 in media inglese si potrebbe arrivare nella zona serena, quinto o sesto posto, o addirittura retrocedere direttamente, passi falsi in casa non sono più permessi pregiudicherebbe non poco il campionato anzi qualche partita fuori casa bisognerebbe vincerla.
Potenza: le aspirazioni iniziali erano diverse dall’attuale realtà, mai come quest’anno la società ha allestito un roster competitivo, almeno sulla carta, per di più è corsa subito ai ripari facendo ritornare Paparella, credendo che il male fosse in cabina di regia. La ripresa sicuramente sarà di altra natura, almeno così si spera, forse qualche punticino in attacco in più…
Per la serie B dilettanti purtroppo non sono rose, ma se lo saranno fioriranno.
Bernalda: scelta societaria molto simile al Matera ma con risultati diversi, a volte la gioventù fa brutti scherzi, qui il discorso salvezza potrebbe essere molto più semplice solo 2 squadre retrocedono direttamente. Forza ragazzi, non ci si deve dare mai per vinti, la caparbietà deve essere al primo posto.
Melfi: come Potenza, roster di primo piano ma con risultati, per adesso, non soddisfacenti. Forse manca un po’ di organizzazione? Non si sa, la squadra sicuramente può e deve ambire a posizioni di classifica diverse da quella attuale.
In un’analisi più generale, i campionati hanno presentato moria di canestri, le difese sono più arcigne vedendo i risultati, solo il 20 percento delle squadre riescono a male pena a realizzare 80 punti, forse la paura di perdere gioca un ruolo importante per questo dato statistico, ma tutto è a discapito dello spettacolo, tradotto in poca affluenza di pubblico. Bisogna avere più coraggio anche a perdere partite con scarti considerevoli: solo così un ragazzo o cestista avrà voglia di sacrificarsi vedendo nella società e nel proprio allenatore ugualmente la fiducia tanto cercata all’inizio dell’anno, del resto la pallacanestro è un gioco e nella maniera più seria e divertente possibile bisogna giocare. E adesso riprendiamo a divertirci in palestra come accadeva una volta in allenamento: le partite si vincevano quando si arrivava a 100 .
Voto 10 alle società per l’impegno economico e di tempo, per i risultati diamo una bella sufficienza a tutti, squadra e dirigenza; ma non ci rilassiamo perché di errori ne sono stati fatti.
In chiusura una riflessione: sembra che le due province lucane, abbiano preso strade diametralmente opposte, una linea giovane l’altra meno ma con ambizione.
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