Corsa alla spesa gratis
3 minuti per la letturaI primi segnali qualche giorno fa. Sembrava un fatterello di cronaca spicciola, un giovane disoccupato che si presenta alla cassa di un supermercato di Palermo con il carrello con poche cose (,due chili di pasta, due scatole di latte, due lattine di pomodoro pelato, un pacco di zucchero e uno di sale) e dice candidamente alla cassiera:”non posso pagare, sono disoccupato, ho tre figli ed una moglie a casa, devo sopravvivere e non ho un euro, fino a qualche che giorno fa lavoravo, facevo il muratore ed il posteggiatore abusivo”.
A Napoli un signore cinquantenne nei quartieri spagnoli scippa la borsa della spesa ad un’anziana signora. Nelle baite del bresciano vengono denunziati irruzioni e furti di generi alimentari. Molte secondo case ormai vuote vengono occupate. Ed ancora a Palermo l’altro ieri una quindicina di persone hanno riempito i carrelli di spesa tentando di uscire dal supermercato senza pagare perché non avevano soldi.
Erano quasi tutti dei disperati che però si erano organizzati via Facebook, disoccupati, lavoratori in nero che non percepiscono nessun sussidio o cassa integrazione. Intervento di polizia e carabinieri che convincono signore ed uomini lasciare la spesa alla cassa ed andarsene. Non sono stati neanche denunciati perché il disagio sociale, soprattutto tra i più poveri sta creando un allarme molto serio. E sempre ieri, a Palermo reparti antisommossa dei carabinieri, della polizia e della guardia di finanza si sono presentati agli ingressi di tre grandi supermercati per vigilare e bloccare eventuali irruzioni di quelli che ormai vengono chiamati “carrelli gratis”.
E non a caso nei giorni scorsi i il Ministro per il sud Giuseppe Provenzano ha lanciato un allarme sulla necessità di reperire risorse per aiutare anche gli “ex” lavoratori in nero. Come non si sa. Comunque un allarme che è supportato da una analisi dei nostri servizi segreti che nei giorni scorsi hanno consegnato un report alla Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Un report preoccupante stilato sulla base di una analisi su tutto il territorio nazionale dove a macchia di leopardo si verificano episodi di disperati che non hanno nulla da mangiare e neanche un euro e che hanno tentato di approvvigionarsi, senza pagare, nei supermercati. Scrivono gli 007 che c’è un “potenziale pericolo di rivolte spontanee o organizzate, soprattutto nel Sud Italia dove l’economia sommersa e la capillare presenza della criminalità organizzata sono due dei principali fattori di rischio”.
Insomma la crisi economica e la chiusura di tante attività commerciali e di tanti lavoratori in nero che non sanno più come sbarcare il lunario possono provocare disordini sociali. Basta andare su alcuni siti o su Face book che si scopre che è stato creato un profilo che si chiama “Noi” che nel giro di soli due giorni ha avuto più di mille iscritti, dove il messaggio principale è:”basta stare a casa, dobbiamo mangiare” ed altro ancora. Ed i gestori dei supermercati, molto preoccupati chiedono aiuto e protezione. Frenare questo tipo di “assalti” ai supermercati, organizzati o meno, “si tratta di una misura preventiva, di un deterrente” spiegano sperando che la presenza delle forze dell’ ordine davanti ai supermercati possa scoraggiare chi potrebbe organizzare assalti in massa. Insomma c’è tanta preoccupazione e qualcuno, prima o poi, meglio prima, deve occuparsi di queste migliaia e migliaia di persone che da anni si arrangiano, sbarcano il lunario e che per l’ Inps sono dei fantasmi, ma non sono fantasmi, queste persone e le loro famiglie esistono e non si può far finta che siano dei fantasmi.
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