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ROMA – Poiché la chiusura delle scuole a livello nazionale ha interrotto l’istruzione di oltre l’80% degli studenti in tutto il mondo, l’Unicef ha annunciato oggi che aumenterà in modo significativo il suo sostegno in tutti i Paesi per aiutare i bambini a continuare il loro apprendimento mantenendo le scuole sicure.

«Le scuole nella maggior parte dei Paesi nel mondo sono chiuse. È una situazione senza precedenti e se non agiamo insieme adesso per proteggere l’istruzione dei bambini, le società e le economie ne sentiranno le conseguenze per tanto tempo dopo aver sconfitto il Covid-19. Nelle comunità più vulnerabili, l’impatto si ripercuoterà per generazioni», ha dichiarato Robert Jenkins, Direttore globale Unicef per l’Istruzione.

«Sulla base della nostra esperienza con la chiusura delle scuole in risposta all’Ebola, più a lungo i bambini sono lontani dalle scuole, meno probabilità hanno di ritornarvi. Dare ai bambini modi alternativi per apprendere e ricostruire, in questo modo, una quotidianità è una parte cruciale della nostra risposta».

Per aiutare a contenere l’interruzione dell’istruzione per i bambini e consentire che continuino ad apprendere in sicurezza, l’Unicef ha destinato ulteriori fondi per accelerare il lavoro con i governi e i partner in più di 145 Paesi a basso e medio reddito. I 13 milioni di dollari iniziali – circa 9 milioni dei quali provengono da un finanziamento della Global Partnership per l’Istruzione – saranno utilizzati per supportare i governi nazionali e una serie di partner per l’istruzione in ogni paese per sviluppare piani che consentano una risposta rapida in tutto il sistema.

In tutti i 145 Paesi, l’Unicef lavorerà con i suoi partner per supportare i piani di risposta dei governi alla crisi che includono assistenza tecnica, rapida analisi dei rischi, raccolta dati e pianificazione della riapertura delle scuole; supportare la pianificazione e l’implementazione di operazioni per rendere le scuole sicure; fornire le scuole di kit per l’igiene e la circolazione di informazioni di base sulla prevenzione della malattia; formare gli insegnanti e le persone che si occupano dei bambini sul supporto psicosociale e per la salute mentale di se stessi e degli studenti; assicurare la continuità dell’apprendimento e l’accesso a programmi di apprendimento da remoto che comprendano la pianificazione e la preparazione di programmi di studio alternativi online, via radio e via televisione.

«In Italia oltre 8 milioni di bambini in questo momento non stanno frequentando la scuola primaria e secondaria. I nostri cittadini più giovani rischiano di scontare sul lungo periodo gli effetti socio-economici di questa crisi. Un milione e 200 mila minorenni vivono in povertà, è a loro in particolare che dobbiamo pensare in questo momento storico: gli interventi per la didattica online devono essere in grado di non lasciare indietro nessuno, compresi i nostri studenti con disabilità o appartenenti a gruppi vulnerabili. A tal fine stiamo collaborando con il Miur per garantire a tutti i minori italiani eguali opportunità e servizi psico-educativi essenziali. Facciamo quindi appello a tutte le Istituzioni affinché garantiscano gli strumenti necessari in modo che tutti abbiano accesso al diritto all’istruzione», ha dichiarato il Presidente dell’Unicef Italia Francesco Samengo.


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