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Un gruppo di lavoratori socialmente utili e di pubblica utilità ha occupato stamattina a Reggio, la sede del Consiglio regionale e ha diramato un documento nel quale si legge che una delegazione di lavoratori riuniti a Reggio Calabria sotto la sede del Consiglio «per un ennesimo presidio, stanchi di inutili promesse e di prese in giro da parte della Giunta regionale, ha deciso, assieme al sindacato USB, di occupare la sala del Consiglio regionale.
La proroga di un anno, così come i pagamenti dei sussidi delle ore integrative, sbandierati come un successo da Cgil, Cisl e Uil, sindacati complici delle scelte della Giunta e interessate a fare solo da «pompieri», non soddisfano minimamente i lavoratori che da anni chiedono una soluzione definitiva ai loro problemi.
La soluzione – è scritto – può arrivare solo con la stabilizzazione di tutti i lavoratori. Per questi motivi da mesi, la Confederazione USB sta chiedendo a gran voce ai rappresentanti regionali, la richiesta da parte della Giunta l’attivazione di un tavolo tecnico nazionale con la partecipazione del Ministero dell’Economia, del Ministero del Lavoro, dell’Anci, della Regione Calabria e dei sindacati, tavolo che è la condizione indispensabile per poter parlare di stabilizzazione. Pertanto, viste le mancate risposte, i lavoratori Lsu-Lpu, stanchi di rimanere senza certezze, senza futuro, senza contributi e con la prospettiva di un precariato a vita, hanno raccolto la sfida che USB ha deciso di lanciare alle istituzioni regionali, occupando la sede del Consiglio. L’occupazione – si legge – continuerà fino alla convocazione del richiesto tavolo tecnico».
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