5 minuti per la lettura
L’arresto di Santi Zappalà ha scatenato numerose reazioni. Prima tra tutte quella di Luigi de Magistris, eurodeputato IdV e responsabile giustizia del partito: «Non posso che esprimere vivo apprezzamento per l’indagine condotta dalla Direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria. Proprio la Procura sta svolgendo inchieste delicate in merito ai rapporti fra la ‘ndrangheta e la politica e le istituzioni; indagini che sono di straordinaria importanza perchè vanno a colpire quelle aree da sempre linfa vitale per la più potente organizzazione criminale».
De Magistris aggiunge: «Da questa attività, che vede la magistratura e le forze dell’ordine impegnate in un compito difficile tanto quanto importante, dipende il futuro di un’altra Calabria. Così come imprescindibile e fondamentale – dice – resta il ruolo della vigilanza democratica da parte della società civile. L’obiettivo di una politica libera dal condizionamento mafioso, che si esprime in particolare nei frangenti elettorali col voto di scambio, è un obiettivo che può e deve essere vinto perchè si realizzi compiutamente la democrazia. Cosa impossibile – commenta – finchè le mafie, e non solo al Sud, controlleranno la politica, l’economia, il lavoro, la finanza, le amministrazioni pubbliche, condizionando in particolare il mercato degli appalti nei vari settori».
Chiede invece lo scioglimento del consiglio regionale della Calabria, con un’interpellanza rivolta al Presidente del Consiglio dei Ministri ed al Ministro dell’Interno, la parlamentare Angela Napoli (nella foto), in riferimento all’operazione dei carabineiri £Reale 3″: «Nella scorsa settimana – scrive – sono stati notificati tre avvisi di garanzia emessi dalla DDA di Reggio Calabria a candidati del Consiglio regionale della Calabria nell’ultima competizione elettorale. L’accusa – aggiunge – è di voto di scambio, concorso esterno in associazione mafiosa e associazione mafiosa. In data odierna, – propsegue – nell’ambito dell’operazione «Reale 3», i Carabinieri del ROS e del Comando provinciale di Reggio Calabria, hanno eseguito 12 arresti con l’accusa di associazione mafiosa e corruzione elettorale aggravata dalle finalità mafiose. Tra gli arrestati – ricorda – figurano il consigliere regionale della Calabria, Sante Zappalà, ed altri quattro candidati al consesso regionale nell’ultima competizione elettorale. L’accusa per tutti è di avere ottenuto il sostegno elettorale della cosca Pelle della ‘ndrangheta; l’appoggio avrebbe dovuto essere ricambiato facendo ottenere alla cosca favori di vario genere tra cui appalti con l’utilizzo di imprese di riferimento del gruppo criminale, finanziamenti e trasferimenti di detenuti. L’operazione odierna «Reale 3» – prosegue Napoli – evidenzia un palese condizionamento del voto nelle elezioni regionali della Calabria». Da qui la richiesta: «Se non ritengono necessario ed urgente avviare le procedure previste dall’articolo 126 della Costituzione della Repubblica Italiana per verificare se sussistono gli elementi utili allo scioglimento del Consiglio regionale della Calabria».
Non poteva mancare infine il commento sull’operazione di oggi del Procuratore della Repubblica di Reggio Calabria, Giuseppe Pignatone: «Abbiamo tolto la cimice in casa di Giuseppe Pelle che serviva per le intercettazioni dei suoi colloqui, sulle quali ha lavorato molto bene il Ros, perchè era incombente il pericolo di fuga delle notizie». «C’era il rischio, in particolare – ha aggiunto Pignatone – della compromissione dell’operazione ‘Criminè, che poi abbiamo eseguito nel luglio scorso, a causa del rapporto che si era instaurato tra il commercialista Giovanni Zumbo e lo stesso Pelle».
IC – «Bisogna verificare se questo Consiglio regionale calabrese sia condizionato dalla ‘ndrangheta. E se dovessero emergere condizionamenti bisogna essere pronti a prendere posizioni severe, anche con lo scioglimento del Consiglio». Lo ha detto ai microfoni di CNRmedia secondo quanto riporta un comunicato dell’emittente, Giuseppe Lumia, componente della Commissione parlamentare antimafia. «Bisogna colpire chi è legato alla ‘ndrangheta – ha aggiunto Lumia – ed evitare che gli onesti ne paghino le conseguenze – aggiunge Lumia – ma credo che i tempi siano maturi per accendere i riflettori sul Presidente della Regione e sulle alleanze che lo hanno portato alla vittoria elettorale. Ho l’impressione che Scopelliti abbia sottovalutato queste infiltrazioni e sulle alleanze che lo hanno portato alla vittoria elettorale». «Se, da una attenta analisi, anche della Commissione parlamentare antimafia, dovessero emergere condizionamenti allora bisogna essere pronti a prendere posizioni severe come lo scioglimento del Consiglio stesso».
Infine, attraverso una nota diramata dall’ufficio stampa della Giunta regionale, il Presidente della Regione Calabria, Giuseppe Scopelliti, ha commentato l’operazione «Reale 3»: «Non ho mai avuto dubbi su quanto fosse difficile governare una Regione complessa e delicata come la Calabria una terra dove le collusioni, le infiltrazioni e le commistioni sono il drammatico frutto di un appiattimento culturale e di un ritardo, se non proprio di un’assenza, da parte delle Istituzioni democratiche. Prova ne sia ciò che in questi mesi e in questi ultimi giorni stiamo registrando». «La politica – prosegue il Governatore della Calabria – non è esente da tale responsabilità: chi chiede voti alla ‘ndrangheta non comprende esattamente quale sia lo sforzo che la politica ha il dovere di produrre su questo territorio. Quello sforzo – continua il Presidente Scopelliti – che io e tantissimi altri, in prima linea, stiamo cercando di diffondere e di mettere in campo quotidianamente. Ho sempre affermato che l’impegno per la rinascita della Calabria non può essere delegato solo a una parte politica ma ha bisogno del coinvolgimento di tutta la società calabrese, che deve continuare ad essere protagonista di questa nuova stagione. La sfida, come amo sempre ribadire, è la nostra, e di nessun altro.»
«Chiunque, da fuori o a distanza – aggiunge il Governatore della Calabria – può contribuire a proseguire lungo questo percorso, ma i primi ad averne la consapevolezza dobbiamo essere noi calabresi, che abbiamo deciso di vivere e far crescere i nostri figli in questa terra. Fiduciosi nell’azione della Magistratura che troverà, sempre, al suo fianco, l’azione politico-amministrativa del governo regionale, impegnato a vigilare affinchè non ci sia alcun condizionamento, da parte della criminalità organizzata che ha reso la vita dei calabresi e delle istituzioni difficile, continueremo – assicura – nell’azione intrapresa con il coraggio e con la passione che ha sempre contraddistinto il modo di governare e di agire di questo gruppo dirigente che, anche in un momento di scoramento e di buio, riesce comunque a intravedere la luce».
COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA