Mezzi della Cotrab
2 minuti per la letturaPOTENZA – Non si placano le polemiche sulle procedure di licenziamento collettivo che sono state intraprese dall’azienda di trasporti Cotrab.
«In un clima di incertezza e di emergenza legata al coronavirus, in cui le parti sociali sono impegnate a far rispettare i protocolli nelle aziende del settore trasporti merci e logistica e di attivare le procedure di ammortizzatori sociali per le restanti, c’è chi nel silenzio assoluto conclude le procedura di licenziamento per 1300 dipendenti, premiandoli così per l’impegno profuso nel continuare a mantenere i servizi essenziali nonostante senza stipendio da mesi e con distribuzione dei dpi a singhiozzo», afferma in una nota Luigi Ditella segretario generale Filt Cgil Basilicata.
«È il caso del consorzio Cotrab che, in una situazione che costituisce un precedente grave – in quanto a dichiarare la chiusura della procedura non è l’ufficio del lavoro competente ma Confindustria – nel silenzio assoluto e in maniera arbitraria, senza la controparte sindacale, dichiara chiusa la procedura, pur venendo meno la situazione di eccedenza per motivi tecnici organizzativi produttivi che l’hanno attivata, in conseguenza della modifica alla legge regionale 7 del 2014 che di fatto proroga tecnicamente il servizio per due anni per l’espletamento delle nuove gare di affidamento», aggiunge il sindacalista della Cgil.
«La Filt Cgil di Basilicata ritiene la procedura del tutto illegittima e strumentale, atta a rivendicare uno strumento di pressione nei confronti della Regione per il rinnovo di un contratto più vantaggioso», evidenzia Ditella.
«Una situazione inaccettabile: i lavoratori non possono essere usati come scudo», tuona Ditella. «A ciò si aggiunge l’atteggiamento dei gestori del servizio pubblico locale di Potenza e Matera che non attivano i comitati di sicurezza aziendale previsti dal protocollo o l’attivano lasciando fuori i rappresentanti sindacali aziendali con il beneplacito dei sindaci, soprattutto del sindaco di Potenza, Mario Guarente, a cui spetta la governance del servizio e che non ha mai risposto ai nostri solleciti per la sicurezza esponendo i lavoratori, senza stipendio, al rischio di contagio», conclude il segretario generale della Filt Cgil.
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